Gli ingiusti sdegniComedia . oyfa a. mio modo y^ ucderai a che fine io thauerh coficonfigliato. Liei, Haga-:;^ uà ìjì caft, (^ di A Madonna yche io loruo hora di uilU. Kag. lo andaro, ma non mi darete anchora utiU mancia f Liei, Siy >M preJlo;cU uerro anchor io. jP--^ Quando farai entrato , p erche MadonnaJìauerà intefo che r;.« hai bujjkto fiamane ;dilley che perfaui^ chelUfojfe in cafa , ^che non trouandola fei andato ad udir meffay ^ chio tholafciato per trouxre il dottote , che faVoratione . lo poi tornandodiro 5 0 che non fi fa ftamane y 9 qualchetdtra ccfàichepiù a propofito mi uerrà


Gli ingiusti sdegniComedia . oyfa a. mio modo y^ ucderai a che fine io thauerh coficonfigliato. Liei, Haga-:;^ uà ìjì caft, (^ di A Madonna yche io loruo hora di uilU. Kag. lo andaro, ma non mi darete anchora utiU mancia f Liei, Siy >M preJlo;cU uerro anchor io. jP--^ Quando farai entrato , p erche MadonnaJìauerà intefo che r;.« hai bujjkto fiamane ;dilley che perfaui^ chelUfojfe in cafa , ^che non trouandola fei andato ad udir meffay ^ chio tholafciato per trouxre il dottote , che faVoratione . lo poi tornandodiro 5 0 che non fi fa ftamane y 9 qualchetdtra ccfàichepiù a propofito mi uerrà in. mente. Ttt tien per. certoyche io fia ti me-defimo Vanetioychf fuifcmpreiC chetamicitiate fermtk mix teco jfut un tranquillamare fen^a fc»glÌ9 , douefepur qualche hctrafia nafce y fia per tranquillar fi prefio , 9fer nuocer £oeo , tta: sfidati del tu0 . ^ ATTOUci» tó ne uo tutto contento y ma mi uenite di grafia prejìot chefen^a mì mi far deffertmi corpo Jèno^ anima,TancFapure. SCENA , Carlo,. Panel lESS^^^^^S! Fai maggior pend, I qualpitt ajpro tor- I meto può ejfere^che quel dunanimo j quando ingobrat^ I da molti, e cotrarìj I penjieri y e^ hors chelelettioneèduh hiofa 3 non fa con lungo difcorjò trouare il migliore? Oh mifero Vanetio quanti contrx rij uentiad ognhora fileuan cantra per fommergerti ne la tua amorefa nauigatiO neScioconfiglio Licinio a pigliar Delia3 nonfo io torto a Tiberio . che defideradar gli fiia figliuola, [e ioleforto a pigliar la fi^ gliucla di Tiberio, non procuro io il miodg- no,che altro al mondo non deftderochelèi f fé io luno non perfuado, éf laltro noti fa- tisfaccio^no accrefco io ilfof^etto a Licinio^ che già comincia a dubitare della mia ft deifemifcoproa Tiberio p innamorato di fua figliuola ^eccomi tenuto da lui sfacciato^ dalla ucdoua difamorettole,da tutti temerà rioytraditore bugiardo, Giufio echiofi^fi deh a ùnejh e eh* Uoimobedifu U S E e 0 TID 0. ì9 madre, conueneuole e che chi fi fida


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