Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . llffitiìlilli i ! i Ì C^^^zS^^^^S^ l! Che tale colli occhi spalda Il tao terreno, che li terrebbe Ma li argomenti suoi eh anno ripiena De ciptadini 1 unità, riscalda La lor virtù a tener ferma e salda La libertà, a che sì bene avansi. E ben che 1 danno di costui t achuzi,IO Men forte non doctar V aperto marte. Ma il proveduto popul sempre guardi Contra Gano, non siano tardi, E adolena attendin, eh alle carte E li oficii comparte*15 Segondo dignità, siche ciascuno Ti regha in divizo e in comuno. CCXCL Ora segue la sexta e ultima per
Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . llffitiìlilli i ! i Ì C^^^zS^^^^S^ l! Che tale colli occhi spalda Il tao terreno, che li terrebbe Ma li argomenti suoi eh anno ripiena De ciptadini 1 unità, riscalda La lor virtù a tener ferma e salda La libertà, a che sì bene avansi. E ben che 1 danno di costui t achuzi,IO Men forte non doctar V aperto marte. Ma il proveduto popul sempre guardi Contra Gano, non siano tardi, E adolena attendin, eh alle carte E li oficii comparte*15 Segondo dignità, siche ciascuno Ti regha in divizo e in comuno. CCXCL Ora segue la sexta e ultima per lo simile modo. Cansone, per la pietà di tanta morteSon facti li occhi miei di pianger vaghi,E non è chi li non eh io penso che Francescho nostro,5 E per r opere di qua giù, 1 ecternal corte Per merito di ben far suo dricto ò la tua speranza non dismaghi,Che gratia impetrerrà al viver quanta gloria in nel cileste chiostro 16 e. no A 242 PARTE PRIMA DELLE CRONICHE. Avrai, se ben ti porti co vicini, E tuoi di te con ordine ministri; E se fi chi rigistri, Chanson, nel pecto de tuoi ciptadini I tuoi grossi latini. Piangeran sempre tanto i ciptadini Che libertà aranno di confini. IO CCXCII. Come si cominciò la morìa in Luccha E IN NEL CONTADO.
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