Storia dell'Italia antica . credere cheabbandonare al tutto la via che segnarono gli antichiper lanciarsi senza guida negli spazi imaginarii, e nonprocedere altro che per congetture, per simboli e perdivinazioni, sia metodo non conducente al ritrovamentodel vero (). [) Patet liistoriam 7Qnnanam prònis temporibus valde incertarii esse:(juare prudenter in ea iractanda versavi dehemus, tara remoti a cre-dulitate eoriim,, qui omnia sine discrimine vera habent, quam ab ilio-rum temeriiate, qui omnia conturbante et ingenio suo maiorem, qiianiveterum testimonio fidem tribuunt. Tresling, Disputatio hi
Storia dell'Italia antica . credere cheabbandonare al tutto la via che segnarono gli antichiper lanciarsi senza guida negli spazi imaginarii, e nonprocedere altro che per congetture, per simboli e perdivinazioni, sia metodo non conducente al ritrovamentodel vero (). [) Patet liistoriam 7Qnnanam prònis temporibus valde incertarii esse:(juare prudenter in ea iractanda versavi dehemus, tara remoti a cre-dulitate eoriim,, qui omnia sine discrimine vera habent, quam ab ilio-rum temeriiate, qui omnia conturbante et ingenio suo maiorem, qiianiveterum testimonio fidem tribuunt. Tresling, Disputatio historico cri-tica de Romanoruiii prudentia in poindis sub imperhon suum suhi-zingendis conspicua, Groningae 1834. CAPITOLO III. Formazioue della città: elementi latini, sabini ed etruschi. — La fami-glia, i patrizi, i clienti. — Primo governo, magistrati e assemblee ari-stocratiche. — La plebe. •—• Istituzioni di Servio. —- Repubblica degliaristocrati. — Grandezza e potenza di Roma. — Religione e ^^>^uanto al cominciamento di Roma biso-gna assolutamente rinunziare alla speranza diri saperne con certezza i particolari e il tempo. I~j Romani, come tutti i popoli che grandi coseI operarono, sdegnavano le origini volgari, e quindiconsacrarono i loro principii con faj,ti sopran-naturali, con intervenzioni celesti, con ricordi ideali divirtù e di eroismo: e questa non è storia, ma mitologiacreata dalla nazionale superbia, dallamore della patria,e dalla venerazione che nel cuore dei popoli ebbero sem-pre i fondatori delle città e dei consorzi civili. Pei po-poli antichi il mortale che più si avvicina agli Dei, chediscende da essi, e che fra essi ritorna, è colui chefonda le nuove società, o che le stabilite felicemente e Vannucci — Storia dellItalia antica —I. &7 690 LATINI, SABINI ED ETRUSCHI A ROMA. [Lib. IL sapientemente governa *. Ciò è prova dei sentimenti de-gli uomini, non dei fatti. Un fatto costante nelle memorie tradizionali e nell
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