. Dialogo dell'imprese militari et amorose . Io veggo qualcheuolta, anzi ugni dì, alcun huo-mini ricchi tanto [ciocchi , che hauendo del tuttodimenticato che dopo la morte i nostri corpi infia* fideranno S. GAS. STMBONL 20S derannc tutti a vn modo [otto terra, e nellaltromondo noi [arem tutti vguali (come ?nolto benesha dimostro Luciano nel Dialogo , che ei fa ditJMercurio, dvna anima, e del tefchio d^Helena)tare che i poueri putin loro, e nonfian degni diguardarli in vifo, onde io tìò giudicato bene di fa-re anchora a questi la imprefa loro ; laquale e unofcettro legato a vna zappa con vn cap


. Dialogo dell'imprese militari et amorose . Io veggo qualcheuolta, anzi ugni dì, alcun huo-mini ricchi tanto [ciocchi , che hauendo del tuttodimenticato che dopo la morte i nostri corpi infia* fideranno S. GAS. STMBONL 20S derannc tutti a vn modo [otto terra, e nellaltromondo noi [arem tutti vguali (come ?nolto benesha dimostro Luciano nel Dialogo , che ei fa ditJMercurio, dvna anima, e del tefchio d^Helena)tare che i poueri putin loro, e nonfian degni diguardarli in vifo, onde io tìò giudicato bene di fa-re anchora a questi la imprefa loro ; laquale e unofcettro legato a vna zappa con vn capo di morto difopra con queste parole, mors s c e p t R a li-qonibvs ae qjì a n s. // quale Sec-chio per viuer bene e lodatamente^dourebbono i Prencipi hauerfempre innanzi a gliocchij. DANARI 2o6 LE IMPRESE DEL DANARI MALE A C»C^VI S T A Ti,. E mi fu conto <vn giorno la più pi aceti ole faceti*del mondo. Questi era vnvfurato,il quale batten-do pofia tutta la fu a Jperan^a ne danari , e quelliamando più, che Iddio (miafi come fan tutti, ha-uedo g:a data lanima al Dianolo ) filetta ogni gìorno ritirarfi in camera tutto folo, e figliando e ri-mescolando a groffe pugnate vn gran monte di[cudù, paffuta in questo modo il fio tempo, fioregli auttenncyche tra. laltre volte vna fimia , laquale ei teneua ordinariamente in cafa (ita , sab-batti a vederlo per vn piccolo bucco della andato tv furato a deftnare ,con animo ditornare al fio porco piacere , il dabent animala^ tutto S. GAB. STMEONL 2$7 entro per vnafenestra della camera affai alta, cj»[aitato falla tauola, e maneggiato lungamente glifeudi nel modo che focena PvfuraiOyComincio a por-tarli fotra lafenetfra,e gtttarli tutti nella viaidellaqua! cofa fé la gente godeua , e lvfuraiojì dijpe-raua, io non ne dico nulla, effendo affai occupato aridermi di lui


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