Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . ir^ìF^J^f?^ ^M^f^^:^^Z- ^ . ...zJM^ iovalse, che il dicto ve- retone passò fine alle ^^^^ ^^ ^ ^ •** -^^^ budella, per lo qual colpo morìo a du giorni, e di lui fu moltodanno, però che era valentissimo homo. E fu la sera che dareet che torre, e molti funno feriti dell una parte e dell altra, 15ma poghi di quelli della Roccha. E così la sera venne, e ugnu-no si brigò d aconciare, facendo grandissimi fuochi, però che iltempo e 1 aire il dava. E per quella nocte si steo a buo-na CCCLXVI. Come Luccha ebbe lo castello della Pieve A Pelago. 5 A


Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . ir^ìF^J^f?^ ^M^f^^:^^Z- ^ . ...zJM^ iovalse, che il dicto ve- retone passò fine alle ^^^^ ^^ ^ ^ •** -^^^ budella, per lo qual colpo morìo a du giorni, e di lui fu moltodanno, però che era valentissimo homo. E fu la sera che dareet che torre, e molti funno feriti dell una parte e dell altra, 15ma poghi di quelli della Roccha. E così la sera venne, e ugnu-no si brigò d aconciare, facendo grandissimi fuochi, però che iltempo e 1 aire il dava. E per quella nocte si steo a buo-na CCCLXVI. Come Luccha ebbe lo castello della Pieve A Pelago. 5 Avendo messo lostealla Roccha a Pe-lagho, e quine dirizzatotrabucchi e mangani emolti hedificii da com-bactere, dando ogni dLuna o più bactagle, innelle quali molti ne fun-no feriti, e così seguìadi giorno in giorno. E stando in tale maniera si dieal comu- ione di Luccha il castello della Pieve a Pelago e quello fornito.


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