Storia dell'Italia antica . benché si confessassevinto e promettesse ob-bedienza , nondimenosopportava di mala vo-glia la siiggezione, e allaprima occasione si com-portò da nemico, e neebbe punizione crude-lissima. Chiamato collesue genti a dare aiutonella guerra contro Fi-dene, Mezio FuiTeziotradì i Romani tenen-dosi da un lato quando tempi della Repubblica , edhanno stretta analogia col se-polcro di Porsena descritto daM. Terenzio Varrone; e sulladescrizione di esso colioperadegli architetti Valadier e Pro-vinciali ricompose questo diAlbano, e seguendo lopinionepiù probabile lo giudicò posto


Storia dell'Italia antica . benché si confessassevinto e promettesse ob-bedienza , nondimenosopportava di mala vo-glia la siiggezione, e allaprima occasione si com-portò da nemico, e neebbe punizione crude-lissima. Chiamato collesue genti a dare aiutonella guerra contro Fi-dene, Mezio FuiTeziotradì i Romani tenen-dosi da un lato quando tempi della Repubblica , edhanno stretta analogia col se-polcro di Porsena descritto daM. Terenzio Varrone; e sulladescrizione di esso colioperadegli architetti Valadier e Pro-vinciali ricompose questo diAlbano, e seguendo lopinionepiù probabile lo giudicò postoivi a ricordo di Arunte figliodi Porsena, il quale, dopo lapace fatta€al padre con Roma,presa la metà dell esercitoetrusco, mosse a far guerraagli abitatori di Aricia col di-segno di conquistarsi un prin-cipato, e vanamente assediò lacittà per due anni, e fini scon-fitto e ucciso dagli Arcini edaij soccorsi venuti loro daTuscolo, da Anzio e da Cuma(Dionisio, V, 36, e VII, 5). Vannucci — Storia dell Italia antica. Monumento detto volgarmente degl Curiazii (Nibby).- I. 594 DISTRUZIONE DI ALBA. [Lib. li- bisognava combattere, e aspettando di vedere dove pie-gasse la vittoria per volgersi da quella parte. Il re diRoma, accortosi del tradimento, dopo la pugna fecesquartare Mezio violatore della fede giurata, e pro-nunziò inesorabile sentenza di morte contro la sua città.E il crudele volere fu tosto recato ad effetto. Lanti-chissima Alba (), madre di trenta colonie, fu a suono >di tromba * distrutta dai fondamenti, e, tranne i templi,non si perdonò a ninno edifizio. La moltitudine gridantie piangente di tanto strazio fu accolta a Roma sul Celio,e le principali famiglie albane furono ammesse al se-nato, per le cui adunanze il re fece fabbricare nel Forola Curia Ostilia colla forma di un tempio 2. Così Roma amplia il .suo territorio, e singrandiscesulle rovine, e dalla^distruzione di una città trae ragionia devastare le altre che non vogliono a lei


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