Opere del conte Algarotti . cetamente lo-dò Aristotele, per non affettare il favellartoscano, per dir le cose sue semplicemen-te , né fare proemj inetti, voleva in effet-to mordere la piiì gran parte degli scritto-ri della sua età , che noi crediamo, perservirmi anchio dun fiorentinismo, doroin oro. Ma vuol ella, signor conte, essergiudicato a tutto rigore ? Esca con la suaprosa in istampa ; cammini in pubblico. Aogni modo la prima impressione di un li-bro non è altro che la esposizione dellat)pera^ dietro alla quale ha da stare larte- R 4 fice. 264 Lettere lice, per sentire i varj pareri


Opere del conte Algarotti . cetamente lo-dò Aristotele, per non affettare il favellartoscano, per dir le cose sue semplicemen-te , né fare proemj inetti, voleva in effet-to mordere la piiì gran parte degli scritto-ri della sua età , che noi crediamo, perservirmi anchio dun fiorentinismo, doroin oro. Ma vuol ella, signor conte, essergiudicato a tutto rigore ? Esca con la suaprosa in istampa ; cammini in pubblico. Aogni modo la prima impressione di un li-bro non è altro che la esposizione dellat)pera^ dietro alla quale ha da stare larte- R 4 fice. 264 Lettere lice, per sentire i varj pareri delle perso-ne . Fatto è che il lettore vedendoti bel-lo e stampato, crede che tu gli voglia fa-re il maestro addosso; adopera tutto lin-gegno per trovare il nodo nel giunco ; di-viene in certa maniera tuo nimico. Tra lecritiche dettate dalla sola malignità tu ascol-ti le legittime, che sono figliuole del ve-ro: e dalla vipera, come dice quel savio,si viene a cavare la teriaca. Ella mi ami,e lai creda ec. . un. Varie. 265 A SUA nCCELL. IL SIG. ABATE CONTE DI BERNIS Ambasciatore di FranciaA VENEZIA. J^enezia io. fehbrajo iJ^4 A-Joro aver Ietto quello che a v. e. è pia-ciuto comunicarmi del suo , non mi dovreb-be cader nel pensiero di farle legger nul-la del mio ; se già non fosse per riceverlumi da chi non brilla meno come lettera-to che come ministro . Per questo appuntodee creder v. e. che io le mando la quiannessa operetta ; e dee credere altresì, chesarà per me un grandissimo benefìzio ogniraggio , chella vorrà donarmi della sua luce. Chaque rayon est un hienfait. Del resto parmi dovere esser sicuro cheV. e. riceverà questo mio picciol presentecon quella gentilezza, con che ella sa con-dire 266 Lettere dire e farsi quasi perdonare le tante suevirtù, e per cui essa sembra pur nato arappresentare la più amabile nazione di Eu-ropa = Alle Grazie Valtrier di dir pensai:Questo libretto yChio dettar vi pregai,Voi lo recate Al vate vostro,


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