. Atti. Plants; Plants; Cryptogamia; Mycology. - 292 â (steli), ecc.; se non introducendo in essa delle radicali modificazioni che mi propongo di apportare in seguito. Senza di che sarei certo andata incontro a cause d'errore non facilmente computabili, quale ad esempio, quella della variabilità dello spessore del tessuto inter- posto. Volli perciò, in questa prima serie di ricerche, dare la preferenza al metodo d'im- mersione degli elettrodi nel tessuto, anziché al metodo di semplice contatto. A questo scopo, costruii degli elettrodi di platino paral- leli e verticali, di varie foggie (a la


. Atti. Plants; Plants; Cryptogamia; Mycology. - 292 â (steli), ecc.; se non introducendo in essa delle radicali modificazioni che mi propongo di apportare in seguito. Senza di che sarei certo andata incontro a cause d'errore non facilmente computabili, quale ad esempio, quella della variabilità dello spessore del tessuto inter- posto. Volli perciò, in questa prima serie di ricerche, dare la preferenza al metodo d'im- mersione degli elettrodi nel tessuto, anziché al metodo di semplice contatto. A questo scopo, costruii degli elettrodi di platino paral- leli e verticali, di varie foggie (a lancia, rom- boidali, rettangolari), a seconda dello spessore e della consistenza dei tessuti che sperimen- tavo, e collegati in modo che mantenessero costante la loro distanza (fig. 1). Com'è naturale però, l'uso di elettrodi siffatti non mi permise altre esperienze che quelle su foglie di spessore non inferiore ai Fig. 1. 5 ram., e quindi di piante appartenenti alle famiglie delle Crassulacee, Araarillidee, Gigliacee, e quelle su frutti, bulbi, radici. La capacità specifica dell'apparecchio veniva determinata, prima con una soluzione di K Ci -âr N poi, per controllo, con una di Na CI 50 saturo^; facevo poi la media delle due determinazioni, che non diffe- rivano mai tra loro di più di 0,03. Per queste determinazioni, come per quelle di conducibilità dei succhi, usai la cellula cilindrica di Ost- ivald, ma nelle determinazioni con gli elettrodi rettangolari (a causa delle loro dimensioni, che sorpassavano il diametro di detta cellula), mi servii di un comune cristallizzatore, tenendo sempre esatto conto della quantità di soluzione adoperata e della distanza frapposta tra il fondo del recipiente e l'estremità inferiore degli ' Galeotti G.^ Ricerche sulla conducibilità elettrica dei tessuti animali {hi) Sperimentale, 1901) pag. 762. 'â ' Con le soluzioni «li H., SOi -r^ e IL. SOj al 30 "/o. che volli adoperare da . ... ,Ã0 principio come


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