. Della novissima iconologia . quello lo dimolUa Catullo non tanto inquella fua voce Venusìas, quanto in ».Mica falis-cìohiCÌM Quintia erainfipida, nonhaueua niente di Venuità.egrana,(òpra di cheAlelVandro Guarino Atauodel Caualier Gua-rinoautore del Partor fido, dice. §l^em.ìdmodum cihi fine [ale mÌTiime , tta i^uin-tia qttoaue,fcili( t longa, ó* candida ^veniifiife non-videbat»yformo(.% . Si come il cibo lenza (ale non gufta,così arico Qjj^itia,ancorché fulle btlla,grande,e cai»dida,nondimeno non patena bella fenza Venufl.\,Ia quale non è vna certa gratia


. Della novissima iconologia . quello lo dimolUa Catullo non tanto inquella fua voce Venusìas, quanto in ».Mica falis-cìohiCÌM Quintia erainfipida, nonhaueua niente di Venuità.egrana,(òpra di cheAlelVandro Guarino Atauodel Caualier Gua-rinoautore del Partor fido, dice. §l^em.ìdmodum cihi fine [ale mÌTiime , tta i^uin-tia qttoaue,fcili( t longa, ó* candida ^veniifiife non-videbat»yformo(.% . Si come il cibo lenza (ale non gufta,così arico Qjj^itia,ancorché fulle btlla,grande,e cai»dida,nondimeno non patena bella fenza Venufl.\,Ia quale non è vna certa gratia,lì come neirvici ino verlb efponc il indetto Ai»torcinquel mezo pencametro,0/»^exy/«rr//>«;>Venerei- Vidtturyin(iAÌt,cAterii mulieribus om^nss venti/lates furripuifi?^ cum ornnis grafia i»ipf* fola appareat: cioè pare, che Lesbia hab-bia rubbato tutte le Venullà alle altre donne,^ich« in lei foltkapparifcc ognigratiata gui^ A del Parte Terza. E N V s T Dtl signor Gio: Zaratmo C afte Ili nL 6$i A. fa del ritratto di Zeiixide Pittore,che per figalareajrli Agrigentini in Sicilia Giunone La-cinia,fcielfe le più belle bellezze dalle più belIe,egracio{è donzelle, clihaiie{Iero:fì confer-ma da Lucretio Poeta , che verfb il fine del la gratia,mero fale . PxrunU Pumilio, haritìia. tota, morti fui. Volendo infcnicjche a tal amante accecatodallamore vna Dama bada ^da lui amata parerà vna delle Gratie, tutta fa-porira,e tuttagratiofa > impcrciòchs Charitoni<ongionte,chein Greco fignificano graùnrumtina,\m delle gratie, laquale gratia Torto no*■ me di Tale vien da molti Auttori comprcHL^,perche la Venaftà,& la gratia è il condimeii-ro della bellezza,come il (ale dogni nel quinto Simpodo nella queftionedecima. TfiSìum efi vt gr/rtiarnm nome» fa-libus imponeretur a quibn/dam . Et pi ù a ballfo. jftqMt hae forfore de ciHfafHhhrttudinem mulierit non ocÌ6fam,aui inuenu


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