. Emblemi di Q. Orazio Flacco . tre il te )tpo attendi^ il Ve giù alatoVola e trapajjan gli anni, e tu indolenteSiedi fu i mali tuoi fenza curargli. Minerva foccorfa da! tempo tenta di fgonibrare dalpetto umano le cure mordaci e le m(;lefle palfioni: ma noiinfelici (ìamo inclinati a occuparci più della cura del corpo,che di quella dellanimo .Di ciò ne viene rcfcnipio di queftoInfermo tanto applicato a curarfi la malattia degli occhi. Penfa a curar l*infermità^ fé pnoi^Dei lumi ^ e rendi lor del dì la luce ^Ma p ria dai vizj rei purga la mente :Minerva ti fia Duce, ejfa ben puoteDa sì dannofa i
. Emblemi di Q. Orazio Flacco . tre il te )tpo attendi^ il Ve giù alatoVola e trapajjan gli anni, e tu indolenteSiedi fu i mali tuoi fenza curargli. Minerva foccorfa da! tempo tenta di fgonibrare dalpetto umano le cure mordaci e le m(;lefle palfioni: ma noiinfelici (ìamo inclinati a occuparci più della cura del corpo,che di quella dellanimo .Di ciò ne viene rcfcnipio di queftoInfermo tanto applicato a curarfi la malattia degli occhi. Penfa a curar l*infermità^ fé pnoi^Dei lumi ^ e rendi lor del dì la luce ^Ma p ria dai vizj rei purga la mente :Minerva ti fia Duce, ejfa ben puoteDa sì dannofa infermità fanarti0 fola, 0 unita in compagnia del tempo. Fiutar. Qiielli che hanno lo fpirito infermo, piiì fono aggra- vati dalla malattia, più aborrifcono il Medico . Lacrt. Antillene dava per avvertimento che non Ci accumu- lalTero altri beni che quelli che nuotano nel neufragio. Bionepoi denominava beni altrui la bellezza e venullà del corpo;e quella dellanimo diceva eflere un bene proprio e nonfoggetto a J^r. ina^: 49 :kbv€ationismt eonsvmtvbinis ttfvs- JL Eìpfum Lib. I, Coìjcufe ì mtm qua libi vitiorttm htjeverìt olìm ^^^ ^ Naturai aut etiam cmfuetudo mala. Na?^e^iedis urenda Jilix inuafcitur agris. Lycurgiis, is qui Lacedaemoniis leges condidit, cvimvaieriusconarerur cives fuos a moribus praefentibus ad temperatiorem ^■^*vivendi rationem traducere (nani erant corrupti deliciis)duos educavic catulos, venaticum unum, alterura domefti-cum: venaticum pafTus eft domi lautioribus vefci cibis,domefticum educlum venationibus exercuit. Dein cum ambosproduxidec in forum apud multitudinem, pofuit illic efcasaliquas delicatiores ; mox emifit leporem. Cum uterqueraperetur ad aflueta, <alter efcas, alter leporem non videtis, inquit, cives, duos catulos ob diverfameducationem ad modum diUìmiles evaliiTe, plufque ad honCfìatem momenti habere exercitationem, quam naturam? Eligendi eft optima vite ratio , quam confuetudo gv,iucundillìm
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