La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV . ano gli artieri o venivano esposte le merci alla vista Franco Sacchetti nella nov. 68, nella quale un fanciullino conficcò con unchiodo la guarnacca di Guido Cavalcanti mentre questi vi sedeva intento agiuocare a scacchi. 1 « A caratare 1 un 1 altro e a dir male di questo e di quello che pas-sava per la via ». (Varchi, Storia fiorentina L. IX). 2 Vedi a questo proposito la nov. 112 di F. Sacchetti, dove anche sitrova il termine panca da via, e la biografia di Leonardo da Vinci dellAno-nimo Gaddiano (in Arch. Stor. Ital. S. V, T. XII, a.
La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV . ano gli artieri o venivano esposte le merci alla vista Franco Sacchetti nella nov. 68, nella quale un fanciullino conficcò con unchiodo la guarnacca di Guido Cavalcanti mentre questi vi sedeva intento agiuocare a scacchi. 1 « A caratare 1 un 1 altro e a dir male di questo e di quello che pas-sava per la via ». (Varchi, Storia fiorentina L. IX). 2 Vedi a questo proposito la nov. 112 di F. Sacchetti, dove anche sitrova il termine panca da via, e la biografia di Leonardo da Vinci dellAno-nimo Gaddiano (in Arch. Stor. Ital. S. V, T. XII, a. 1893, p. 90). Cosi lAno-nimo Gaddiano come il Varchi designano a luoghi citati i muricciuoli colnome di pancacce. 42 CAPITOLO I del pubblico, come si fa oggidì nelle vetrine ; sicché, da un latofra il muricciuolo e lo stipite, o nel mezzo fra i due muricciuoli,appena restava tanto spazio libero da poter passare (fìg. 45).Nella parte vecchia della città le aperture delle botteghe sonopur sempre le antiche; soltanto quasi dappertutto vennero tolti. Fig. 32. — Palazzo Medici, poi Riccardi. Fot. Alinari. via i muricciuoli, appena risparmiati in qualche bottegucciafuori di mano e, per eccezione, in tutto il Ponte Vecchio, dovefanno da sostegno alle mostre (fig. 46). Quando i palazzi e le case non avevano sporto, lufficio diriparare dalla pioggia i passanti, le panche da via e i muric-ciuoli delle botteghe che talvolta sporgevano un po in fuori,spettava a certe piccole tettoie confitte nei muri ad unaltezzache per legge non era mai inferiore alle cinque Anche i Arch. d. Stat. Fior. Statuto del Podestà del 1324, L. IV, R. VI. Statutodel Podestà del 1355, L. Ili, R. CLXVIIII. Statuti del Popolo e del Comunedi Firenze del 1415 (Friburgo 1778-1783), L. IV, R. LXXXVIIII. LA STRUTTURA E LASPETTO ESTERNO 43 oggidì, sui pilastri che separano una bottega dall altra e al-laltezza prescritta, si vedono per tutta la città le buche dovestavano infisse le mensole di legno re
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