. Il R. Manicomio di Aversa : nel lo centenario dalla fondazione 5 maggio 1813-5 maggio 1913 . essuti e lavori dei malati; nonché la medaglia dargento ottenutaallEsposizione didattica Provinciale di Terra di Lavoro del 1879,pei lavori di sparto, cucito, ricami e merletti; ed infine la Targadonore, già menzionata, ottenuta per i nuovi padiglioni, alla recenteEsposizione Internazionale dIgiene Sociale di Roma del 1911-1912. ** * Dal movimento statistico centennale, da noi compilato, si rileva a prima vista il progressivo aumento della famiglia alienata,quantunque le Province che inviano i loro f


. Il R. Manicomio di Aversa : nel lo centenario dalla fondazione 5 maggio 1813-5 maggio 1913 . essuti e lavori dei malati; nonché la medaglia dargento ottenutaallEsposizione didattica Provinciale di Terra di Lavoro del 1879,pei lavori di sparto, cucito, ricami e merletti; ed infine la Targadonore, già menzionata, ottenuta per i nuovi padiglioni, alla recenteEsposizione Internazionale dIgiene Sociale di Roma del 1911-1912. ** * Dal movimento statistico centennale, da noi compilato, si rileva a prima vista il progressivo aumento della famiglia alienata,quantunque le Province che inviano i loro folli al R. Manicomiodi Aversa, invece di sedici (1), quante cioè ne erano alla sua aper-tura, siano oggi solamente quattro, e cioè Caserta, Benevento, Chieti (I) Lo ;iltri 12 Province che man mano si distaccarono «la Aversa s : Napoli nel 1871, Catanzaro nel 1881, Bari nel 1883, Campobasso nel 1883,Foggia nel 1SS3, Teramo nel 1883, Salerno nel 1884, Cosenza nel 1884, Avel-lino nel 1885, Aquila nel 1891, Reggio Calabria nel 1891, Lecce nel L901. C/3 n N o 3 n a (V ■aT3 a> CO eo 3O. 131 e Potenza, oltre la Sezione Criminale Femminile, unica in Italia,per speciale contratto tra lIstituto ed il Ministero dellInterno. Il totale dei folli ammessi nel secolo è di 29242, i quali, distri-buiti per venticinquenni, ci fanno notare che mentre nel primo leammissioni hanno raggiunto il numero di 4882, nel secondo la ci-fra è salita a 7866, nel terzo ad 8169, e nellultimo ad 8325. Questi dati di fatto, ricavati da cifre che non si sbagliano, di-mostrano evidentemente che i pazzi vanno sempre aumentando dianno in anno. E questo aumento, che del resto si verifica in Italianon solo, ma in tutto il mondo civile, se per una parte è dovutoallaumento assoluto della popolazione, per laltra tiene a molte-plici fattori sociali, igienici ed ereditari, che rientrano in quel com-plesso di condizioni, che tengono oggi la Società in uno stato anor-male, quasi di transizione, che prelude ad un


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