Note, overo, Memorie del mvseo di Lodovico Moscardo ... . rarfi^per non perire^due Volte così vital patto*cinio, colpeuoli faranno le doti di V. A. impa-reggiabili, e foura ognaltra Thumanità incredi-bile. Sa il Mondo ^ che lAltezza Voftra è ilMecenate de Letterati ^ che la di lei Aquila fufempre amica de Cigni, e che nella Corte Se-renissima di Modana hebbero fempre le Mufeil grembo di Dante. E certo vn fluolo Etrufcode più famofi Apollini dichiara la Regia di Vo-lira Altezza per Vnica madre de Poeti. Aggion-ga(],che debitamente soffre lAntichità à piedidi quel Trono, a cui tanto nellorigine


Note, overo, Memorie del mvseo di Lodovico Moscardo ... . rarfi^per non perire^due Volte così vital patto*cinio, colpeuoli faranno le doti di V. A. impa-reggiabili, e foura ognaltra Thumanità incredi-bile. Sa il Mondo ^ che lAltezza Voftra è ilMecenate de Letterati ^ che la di lei Aquila fufempre amica de Cigni, e che nella Corte Se-renissima di Modana hebbero fempre le Mufeil grembo di Dante. E certo vn fluolo Etrufcode più famofi Apollini dichiara la Regia di Vo-lira Altezza per Vnica madre de Poeti. Aggion-ga(],che debitamente soffre lAntichità à piedidi quel Trono, a cui tanto nellorigine fi rafTomiglia. Viue ancora dubbiofa r/ta//a, fé fia piùantica la Cafa Estense,© lAntichità iftefsa »Gradifca adunque lapouertà del miodono , mentre io^ inchinandomeli profondifsimamente, le prego da S. D. M. anco in benefitciò de fecoli antichi lunghezza di vita tanto dalMondo defiderata , e mi ralTegno immutabil-mente dellAltezza Voftra Serenifsima Verona li XXI r. Zugno M D e L VI» HunniliTs. e Deuoiifi. SeruicLodovico A CH I L EGG E- SU iJaJIà varietà degVhicegni, e de i genij , e dalChahltd,che tiranneggia a fare a fuoi cenniy anco la tnedeftma Na-turai egli è più che certo y che gli huomint ^engons Àiuerfa-mente inclinati , e cfuantuncjue ftano d^vn/ftcjia fpetie in»diuidui, non perciò fono p^ofijfori d^no ijlcjfo triodo di ^viue-YSi KSr [t come (^uejìa e vna verità certa , e decantata > lacanto elegantemente in vna delle fue ode il Poeta f^enoftnoy douc andando egli ,defcriuendoi varijefsercit^ycon cuift trahe da molti la vita, conclude dì fé lùHejfo , eJSere a coltiuare le Mufe ogni fuo sforzo impiegato . ^indi è , chefoggiacendo ancor* io a quejìa legge comune , per non efer comune con gliotioft della noflra età, applicai me ficjfo ad vn occupatione , che fé non ha*uejje del dotto y almeno del lodeuole. Lafcìai ad altri ad illufìrar con gli argomenti della fpeculatiua : Non contefì,a chi che fia^il van


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