. Poesie di Ossian, figlio di Fingal, antico poeta Celtico, . o -, RothmarCapo o Signor di Tr oralo, col fé un occafione sì fa-vorevole per aggiunger a* proprj flati quelli di Cro-tbar . Marciò egli dunque nelle terre che ubbidiva-no a Crotbar , ma eh* egli teneva in vajfallaggioda Arto fupremo Re d Irlanda . Veggendofi Cro-tbar incapace di refìjlere al nemico a cagione deWetà e dell infermità fua, mandò a chieder foccorfo aFingal Re di Scoria, il quale non tardò punto afpedir in di fé fa di Crotbar Ojjian fuo figlio con uncorpo di truppe. Ma innanzi che OJfian giungeffe ,Fovar-gormo figlio di


. Poesie di Ossian, figlio di Fingal, antico poeta Celtico, . o -, RothmarCapo o Signor di Tr oralo, col fé un occafione sì fa-vorevole per aggiunger a* proprj flati quelli di Cro-tbar . Marciò egli dunque nelle terre che ubbidiva-no a Crotbar , ma eh* egli teneva in vajfallaggioda Arto fupremo Re d Irlanda . Veggendofi Cro-tbar incapace di refìjlere al nemico a cagione deWetà e dell infermità fua, mandò a chieder foccorfo aFingal Re di Scoria, il quale non tardò punto afpedir in di fé fa di Crotbar Ojjian fuo figlio con uncorpo di truppe. Ma innanzi che OJfian giungeffe ,Fovar-gormo figlio di Crotbar , impetrò dal padre di andar- (CCCXXX) andarfene con le [uè genti ad ajfalir Rothmar y e-ne * rejìò disfatto ect uccifo. Giunje intanto Ojjlan ,vinnovò la battaglia , uccife Rotbmar, mi/e il fmefercito in rotta, e liberato il paefe dì Croma da]fuoi nemici, ritornò glwiofo in Ifco^ia. OJJìan fentendo Malvina a lagnarfi della mortedi Ofcar fuo fpofo, prende ad alleviare il fuo cor-doglio col racconto di quejla fua imprefa giovanile *. CRO- (CCCXXXI) CROMA. Ci V^u està fi fu dellamor mìo fa voccvAh troppo rado ei vieneA confolar Malvina in tante pene ..Aprite, o padri di Tofcarre, aprite Laeree fale, e delle voftre nubi 5 A me fchiudete le cerulee porte. Lungi non fono i pam Della partenza mia. Nel fonno intefi. Chiamar Malvina una fìochetta voce. Sento dellanima io Le fmanie, e i palpiti Forieri della morte. O nembo o nembo Perchè venirti dal rotar del lago? Fif- a Parla Malvina, la quale gno P ombra del fuo fpo-avea veduta pocanzi in fo- fo Ofcar . ( C CCXXXII) Fifchiò tra le piante La penna fonante , x - Sparve il mio fogno, e la diletta imnfàgo*Pur ti vidi, amor mio : volava al vento Lazzurra verta Di nebbia inceda ; Eran fulle fue falde i rai del Sole. 20 Elle a quei di luce ardevano, E fplendevano , Conioro di flranier rifplender fuole *Quella fi fu dell amor mio la voce . Ah troppo rado ei viene $ , A confolar Malvina in tante pene 1Ma nellan


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