. Le imagini de gli dei de gli antichi . ere cele/ie vna delle Parche, 0 la più vecchia di lo-ro,nè vi era per fona, che nefapeffe dire altro. il che mi riduce à mentequellojche faceuano i Bimani; che teneuano nel tempio ditibìtìma queUlecofe , che feruiuanoà portare ì morti alla fepoltura. Di che renden-do la ragione Plutarco, dice che Libìtima era Venere, che nel fuo tem-pio erano guardati gli ornamenti de i morti , per ammonirci del-la fragilità della vita bumana , il principio , & fine della quale erain potere di vna medefima Dea . Ter che, come vn altra volta habbìa-ino detto , Venere fu
. Le imagini de gli dei de gli antichi . ere cele/ie vna delle Parche, 0 la più vecchia di lo-ro,nè vi era per fona, che nefapeffe dire altro. il che mi riduce à mentequellojche faceuano i Bimani; che teneuano nel tempio ditibìtìma queUlecofe , che feruiuanoà portare ì morti alla fepoltura. Di che renden-do la ragione Plutarco, dice che Libìtima era Venere, che nel fuo tem-pio erano guardati gli ornamenti de i morti , per ammonirci del-la fragilità della vita bumana , il principio , & fine della quale erain potere di vna medefima Dea . Ter che, come vn altra volta habbìa-ino detto , Venere fu la T)ea della generatone , & il farla la piùvecchia delle Parche voleua àpunto dire, che ella era,che metteuafineal viuere humano . OP£a potremmo forfè ancho dire , che quejiomo-firaua , che le Tarche erano credute cofa dal cielo , benché fojfero det-te feruired Tintone. , & io le babbi mefìe con luì per le ragioni, chene ho detto . Onde fi troua , che in certa parte della Grecia fu vrìd- Degli Antichi. 225. Imagini delle tre Tarche trottate fecondo Pietro Ap-piano in Stirici dell joo. interpretate floto euocatio*ne cioè principio di njita^Lachefi forte cioè <vfì3e cami-no^ corfo di cioè necejfitàet varietà della morte a tutte le co fé del modo comune. Ff 226 ImaginideiDei I vn aitare dedicato al Dio Meragete, che viene a dire Capo , & duce ^eragete ^y cj,aYL^e ^ ^ £ce •pau^mj^ j€/jeji fa fa tener percento, che quello foffe cognome di Cioue,percbe egli filo hàleTarche in fuo potere, &facglifolo quello, che ordinano i Vati. Da che venne anco forfè, che alcu-pacellieri ni le chiamarono cancellieri de i Dei, come che fife loro officio intenderele 1 Dei. ^ vo[er€ fa Qime, & le. deliberationì di tutto il Senato cele/le, e mctter--uhétio * k in ifcritio,accioche fi potè/fero poi fendere al tempo di mandarle ad ef-fecutione, Fulgentio interpretando il nome di quetle dice,che doto, cheè nome greco, nella no fra lingua figmfica
Size: 1418px × 1762px
Photo credit: © Reading Room 2020 / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No
Keywords: ., book, bookdecade1600, booksubjectmythologyclassical, bookyear1609