. Annali d'Italia : dal principio dell'era volgare sino all'anno 1500.[1749.] . na lauta merenda a tutto il Popolo fpettatore, in maniera pulitadi tavole apparecchiate a i Senatori e Cavalieri, e alla Plebe in cer-te fportelle . Nel giorno Tegnente fparfe fopra il medefimo Po-polo una quantitàprodigiosa di teffere , cioè di tavolette , nellequali era un fegno di qualche dono, come di uccelli, carne, gra-no 8cc. che fi andava poi a prendere alla difpenfa del Principe. Eperchè erano quafi tutte cadute negradini del Teatro o Anfitea-tro dove fedea laPlebe, ne fece gittar cinquanta fopra cadaunord


. Annali d'Italia : dal principio dell'era volgare sino all'anno 1500.[1749.] . na lauta merenda a tutto il Popolo fpettatore, in maniera pulitadi tavole apparecchiate a i Senatori e Cavalieri, e alla Plebe in cer-te fportelle . Nel giorno Tegnente fparfe fopra il medefimo Po-polo una quantitàprodigiosa di teffere , cioè di tavolette , nellequali era un fegno di qualche dono, come di uccelli, carne, gra-no 8cc. che fi andava poi a prendere alla difpenfa del Principe. Eperchè erano quafi tutte cadute negradini del Teatro o Anfitea-tro dove fedea laPlebe, ne fece gittar cinquanta fopra cadaunordine deSedili deSenatori e Cavalieri . Certo è , che glImpe-radori 5 per guadagnarfi laffetto del Popolo, coirefempio dAu-oufto il ricreavano di quando in quando colla varietà de Giuochipubblici 5 e più li rallegravano con de i regali. Ma in fine quellecforbitanti fpefe di Domiziano tornarono, ficcome dirò, in dan-no dello ftefìbPubblico, perchè lerario fi votava con si fieri fa-laffi e per riftorarlo egli fi diede poi alle crudeltà e alle opprefilo-ni de TonjoL Kk Anno 258 Annali d Itali a. annJsI; -Anno di Cristo lxxxvii. Indizione xv. di Anacleto Papa Domiziano Imperadore 7. f Flavio Domiziano Augusto per la tredi-Confoli ^ cefima volta, Aulo Volusio Saturnino. X^^-Eufeblus TQ ENCHEEufebionella fuaCronica [^] non rechi , j-^ ^^ ^^^ ^^ Cronologia di quefti tempi, pure fi può ben creder-• gli, allorché fcrive, che nellAnnoprefente cominciò Domizia-no a guftare, chela gente gli deffe il titolo di ^ig/^oré, e fin quel-lo di Dio: empietà non perdonabile a mortale alcuno. Secondo il (b]-Swerc;?. fuddettolftorico, affiftito dallautorità di Suetonio f^l, non fo- mca^, 15. lamente egli h compiacque, ma comando ancora d effere cosi no-minato: il che, diceEufebio, non venne in mente ad alcun pre-cedente Imperadore . Noi abbiam veduto , avere Augufto vera-mente vietato con pubblico editto d* effere chiamato ^/^/^or^; maanchegli permifeb


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