. I tornei, 842-1883 : memorie di cavalleria e d'amore, poeti e battaglieri dal Tamigi al Giordano . C^ \^ Historia del combattimento de tredici Italiani con altrettantiFrancesi, fatto in Puglia, fra Andria e Quaraii, e la vittoriaottenuta daglitaliani nellanno 1503 a 13 di Febraro. u quesio uno dei più gloriositornei per gli italiani. Dopoché Massimo dAzeglioriia descritto nel suo libroS immortale La disfida di Ba?^-^ Ietta, libro che ogni italianoche si rispetti ha letto alme-no due volte in vita sua, none il caso di fare, di quel me-morando combattimento, unadettagliata descrizione
. I tornei, 842-1883 : memorie di cavalleria e d'amore, poeti e battaglieri dal Tamigi al Giordano . C^ \^ Historia del combattimento de tredici Italiani con altrettantiFrancesi, fatto in Puglia, fra Andria e Quaraii, e la vittoriaottenuta daglitaliani nellanno 1503 a 13 di Febraro. u quesio uno dei più gloriositornei per gli italiani. Dopoché Massimo dAzeglioriia descritto nel suo libroS immortale La disfida di Ba?^-^ Ietta, libro che ogni italianoche si rispetti ha letto alme-no due volte in vita sua, none il caso di fare, di quel me-morando combattimento, unadettagliata descrizione. Mettepiuttosto il conto di riferireuna relazione scritta pochianni dopo da persona che as-sistette al torneo, relazioneche h?v una importanza sto-rica di primordine, e dalla quale certamente Massimo dAzeglioha tratti gli elementi per compiere la sua bellissima E-!S3ndo>i deliberato dil cattolico Ferrando di Aragona Re diSpagna e dal cristianissimo Luigi Re di Francia, per alcune lororagioni, privar del regno il serenissimo Federico dArrgona Redi Napoli, per conseguir loro intento, di comun consenso dasti- 68 GIOSTRE E TORNEI narono due eserciti alla volta di tal regno, luno di spagnuoliper la parte di Puglia sotto il governo di Consalvo Ferrando;laltro di francesi per la parte di Terra di Lavoro, sotto mon-signor dObegni, Generali Capitani, i quali, avendo la fortunapropizia, con poco anzi nullo fastidio, sinsignorirono delluna elaltra parte, e volendosi dipoi dividere il regno fra loro, nonessendo concordi, furono necessitati venire a rottura di , trovandosi le cose della fortuna in tal modo, e il regnoda tal guerra molto vessato, la maggior parte dei baroni delregno, e de cavalieri italiani, aderirono e saccostarono allaparte spagnuola; e mentre che le agitazioni della guerra anda-vano del pari, né la fortuna aveva ancora
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