. Delle imprese, trattato . eriano e dellOrtodoffo, j^-^^*^j, Et pduidorum more Ceriiorum, dum vanos volatus euìutìspennaruniy5, fortifsimis retibusimplicamini. Richiefto chio facefsi vnImpre- Imprefafaper fignificarla Natura dvn Signore che dolcifsimo parca per huomonel trattare , ma di ftomaco ribaldo e velenofifsimo era nell- ^^^^^^0interno , (eci il Ceruo, il quale non ha fiele, ma tanto amaro ccruo°*nonha poi linteffino, che ne i Cani il mangiano, con quefi;e paro- ha fiele,le, nsiTEìyET{p ST^T TIBI C0B^DE SILEX, he-miftichio di Tibullo. Paolo Caracciolo Caualiero che in tutti ^^°° ^*gli


. Delle imprese, trattato . eriano e dellOrtodoffo, j^-^^*^j, Et pduidorum more Ceriiorum, dum vanos volatus euìutìspennaruniy5, fortifsimis retibusimplicamini. Richiefto chio facefsi vnImpre- Imprefafaper fignificarla Natura dvn Signore che dolcifsimo parca per huomonel trattare , ma di ftomaco ribaldo e velenofifsimo era nell- ^^^^^^0interno , (eci il Ceruo, il quale non ha fiele, ma tanto amaro ccruo°*nonha poi linteffino, che ne i Cani il mangiano, con quefi;e paro- ha fiele,le, nsiTEìyET{p ST^T TIBI C0B^DE SILEX, he-miftichio di Tibullo. Paolo Caracciolo Caualiero che in tutti ^^°° ^*gli efiercitij valorofi e cauaglierefchi a neffun cede , dicendo- ^imrefàmichevolea fignificarin fegno dImprefa, vn Caualiero che fianificar *quantunque animofo, e di cuore, pur nel tempo di trauagli vflta ne,fianuilma; feci il Ceruo fotto la pioggia, e dicea il motto, ^DOME ^L MEIOE^TIEMTO i per che vedefi ^[^^igfrquellanimale nella Primauera vigorofo al cerio, e fi debilita inuerno.^ quan- DELLE IMPRESE 5!. Imprefaper fignifi-car vittoriacon laftu-tie. Cerna diSertorio. Cerua co-ronata. Imprefadal capodel orec-chie. Dalla Carne. Dallaftu-tia. Dalla fem-plicità. Platiceri,&Euriceri. Bubali. quando pioue lInuerno. Vn Capitano che volca dar ad intendere ( ritrouandofi a i feriiigi deSanefi) chegli era per vince-re con le Tue aftutie, portaua nella Bandiera, vna Cerua coro-nata, & era quella di Sertorio di cui fa mentione Plutarco, donataglidavn certo Contadino detto Spano, con la quale in-gannaua gli animi dei Soldati, dicendo loro chera dono diDiana , e che feco parlaua la notte di tutti i fecreti apparte-nenti alla guerra ; e quando intendea alcuna nuoua di Vitto-ria hauuta da alcun Tuo Capitano , iacea vfciria Cerua co-ronata , dicendo che faceflero facrificij , per ciò che pre-fto haurebbero intefo cofe allegre e vittoriofe ; & haueailmotto, ClVESIT^E H^VD ISipCEHT ^FJ-ES. Sipuò far Imprefa dal Capo, oue non fono i de


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