. La chiesa e il convento di S. Michele in Bosco. rentinaAlberti. A ricordare la ricchezza di quel tempo, nel conventonon rimangono oggi che le tombe del dottore Nicolò Castelli,uno dei compilatori degli statuti di Bologna e pubblico lettoredi leggi, morto nel 1389, e del celebre leggista Antonio daBudrio, morto nel 1408, lasciando parte del suo agli Olivetani. Anche di codici miniati era ricco il convento. Abbiamouna nota di libri di loro appartenenza che ci prova che, per quetempi, la biblioteca degli Olivetani era assai ben provveduta a corporazioni religiose. Infatti comprende una serie di


. La chiesa e il convento di S. Michele in Bosco. rentinaAlberti. A ricordare la ricchezza di quel tempo, nel conventonon rimangono oggi che le tombe del dottore Nicolò Castelli,uno dei compilatori degli statuti di Bologna e pubblico lettoredi leggi, morto nel 1389, e del celebre leggista Antonio daBudrio, morto nel 1408, lasciando parte del suo agli Olivetani. Anche di codici miniati era ricco il convento. Abbiamouna nota di libri di loro appartenenza che ci prova che, per quetempi, la biblioteca degli Olivetani era assai ben provveduta a corporazioni religiose. Infatti comprende una serie distrumentie scritture dal 1085 al 1798 provvisti di repertori, sommari ed indici,una serie di processi dal 1309 al 1779, i libri di ricordi del con-vento dal 1426 al 1565, e di spese per le fabbriche dal 1437 al 1788,più 3 mazzi di carte di memorie sopra la fondazione del monasteroe la religione olivetana, 3 mazzi di disegni e scandagli di fabbriche,nonché libri di sagrestia, di stati deredità, miscellanee ecc. in tutto199 tra volumi e ABSIDE DELLA SAGRESTIA (1437) — 13 — delle opere allora più lette dai dotti: nè vera allora con-vento che non fosse ricco di corali miniati dai migliori artistidel tempo. Molti di tali libri da coro ridenti di miniature ese-guite sullo scorcio del trecento da Nicolò di Giacomo da Bolo-gna, che appartenevano all ordine degli Olivetani di S. Michelein Bosco, si conservano oggi nella biblioteca estense di Modena,a Bologna e altrove. L8 Luglio 1437 incominciarono i lavori sul monte diS. Michele in Bosco. Il numero dei capimastri, dei muratorie dei manovali addetti alla costruzione della chiesa e del con-vento fu, fin da principio, grandissimo, e, a pena la parte mu-raria fu in piedi^ vi si aggiunsero scultori, pittori, maestri divetrate, intarsiatori, perfino orefici. Noi che abbiamo passatolungo tempo sui preziosi registri di spese e ricordi del conventoci siamo formati la persuasione che se ledifizio, disgraziata-mente troppe volt


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