. Storia della pittura in Italia dal secolo II al secolo XVI . a), dalla quale pende latesta del capretto ucciso. Anche qui, nella parte infe-riore, tra le nubi messe in parie in ombra, veggonsialcuni Angeletti in vari e graziosi atteggiamenti, e ne-gli angoli altri che tengono i nastri a cui sono appesedue tabelle rettangolari con le scritte: « Abram, » e« Prìarcha. » In queste pitture della vòlta il colore è vago e tra-sparente, e non difetta nè di forza nè di e vigorosi sono i toni dei colori delle vesti ; largaè la massa delle luci e delle ombre ; largo parimentiè il pann


. Storia della pittura in Italia dal secolo II al secolo XVI . a), dalla quale pende latesta del capretto ucciso. Anche qui, nella parte infe-riore, tra le nubi messe in parie in ombra, veggonsialcuni Angeletti in vari e graziosi atteggiamenti, e ne-gli angoli altri che tengono i nastri a cui sono appesedue tabelle rettangolari con le scritte: « Abram, » e« Prìarcha. » In queste pitture della vòlta il colore è vago e tra-sparente, e non difetta nè di forza nè di e vigorosi sono i toni dei colori delle vesti ; largaè la massa delle luci e delle ombre ; largo parimentiè il panneggiamento, ma sempre, come si ebbe già anotare, tendente a far volume. Franco è il disegno,e franco e pronto è il movimento delle figure, che purenon mancano dun certo fare grandioso, e dimostrano lostudio che il nostro pittore fece sul vero. Fra questefigure la migliore, anco per la sua forma, ci sembraquella di Giacobbe;! altra di Abramo si distingue in-vece per forza ed energia sulle altre. Questi quattro scompartimenti sono racchiusi entro.


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