. Bollettino della Società Adriatica di Scienze Naturali in Trieste. 94 - verso la regione ombilicale, dilatato in guisa da coprire part 1' ombilico. Altezza 15, diani. 32 millimetri. Io mi permetto di de- dicarla al mio amico Bfusina, distinto naturalista daimato, direttore del Museo di Claiisilia Brusi, Mio figlio tutto giulivo, ritornando dalla sua escursione, mi presentò una collezione di bellissime piante raccolte sul Yeliki Troglov. Vi rimarcai parecchie Saxifraghe, Sempervivum montanum, Draba eiongata var. aizoides, Sedum anopetalum, Geraniuin ma- corhizum e robertianum, Scr


. Bollettino della Società Adriatica di Scienze Naturali in Trieste. 94 - verso la regione ombilicale, dilatato in guisa da coprire part 1' ombilico. Altezza 15, diani. 32 millimetri. Io mi permetto di de- dicarla al mio amico Bfusina, distinto naturalista daimato, direttore del Museo di Claiisilia Brusi, Mio figlio tutto giulivo, ritornando dalla sua escursione, mi presentò una collezione di bellissime piante raccolte sul Yeliki Troglov. Vi rimarcai parecchie Saxifraghe, Sempervivum montanum, Draba eiongata var. aizoides, Sedum anopetalum, Geraniuin ma- corhizum e robertianum, Scrofularia laciniata, Asperula cynanchium, Anthriscus sicula, Bupleurum cernium, Allium paniculum, Mara- bium candidissiiniini, Centaurea cuspidata, Cerastium grandiflorum, Ballota rupestris, Bupleurum exaltatum. Achillea Clavenae. Scu- tellaria alpina, Dianthus strictus, Arenaria gracilis. La luce del giorno facendosi sempre più debole, calammo nel romitaggio per una erta china che aveva poco più di 30 piedi in larghezza. Penetrati in quel cupo recesso fu nostra prima cura di preparare un buon fuoco. Le guide avevano accumulato una buona provista di combustibile e ben presto una fiamma colossale rischiarò il luogo d' un vivo splendore. La notte era serena e fredda: il termometro si abbassava allora fino a 8 gradi. Ci sdraiammo intorno al fuoco, ma tutti miravano a riscaldarci, aggiungendo sempre legna alia fiamma. Formavamo davvero un gruppo pittoresco ; seduti in cerchio attorno al fuoco, fumando chi dei sigari, chi la pipa. Malgrado la stan- chezza, ognuno era di buon umore. Eravamo pieni di speranza per l'indomani. Si prese il caffè, dopodiché pensammo ad apparecchiarci da dormire: per la «mal cosa si distesero le tele cerate sul suolo per garantirci dall' umidità , ci ravvolgemmo nelle coperte, corican- doci sopra la dura terra, posando la testa siili' origliere di un sasso da muschio avendo per tetto le fronde degli alberi e per padi- glione il cielo s


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