. Tripolitania. a nella prima e nellultima prevalela palma, mentre la seconda è il regno dellulivo e lapalma vi è piuttosto rara ; lulivo manca nel Fezzan e aGhat. I cereali sono coltivati dappertutto, ma preferibil-mente nella seconda zona. Da ciò consegue che i principali prodotti della Tri-politania possono ritenersi i datteri, lorzo e le ulive. I grani, come già avvenne pel Marocco, non costi-tuirono più oggetto di scambio per la Tripolitania, ne perla Cirenaica da che la produzione russa ed americana ha 51 invaso il bacino del Mediterraneo con frumento a miglioriprezzi, se non sempre di m


. Tripolitania. a nella prima e nellultima prevalela palma, mentre la seconda è il regno dellulivo e lapalma vi è piuttosto rara ; lulivo manca nel Fezzan e aGhat. I cereali sono coltivati dappertutto, ma preferibil-mente nella seconda zona. Da ciò consegue che i principali prodotti della Tri-politania possono ritenersi i datteri, lorzo e le ulive. I grani, come già avvenne pel Marocco, non costi-tuirono più oggetto di scambio per la Tripolitania, ne perla Cirenaica da che la produzione russa ed americana ha 51 invaso il bacino del Mediterraneo con frumento a miglioriprezzi, se non sempre di migliore qualità. Dal rapporto, citato in precedenza, del cav. A. Me-dana, risulterebbe che la superficie del X)ila\)et di Tripolipotrebbe valutarsi intorno a 971,560 kmq., dei quali sisuppone che ben kmq. 582,730 sieno improduttivi eklmq. 388,620 suscettibili di coltivazione. Invece il profes-sore Ricchieri nella sua Tripolitania e Italia (1), conmisurazioni eseguite sulla carta dellHabenicht, avrebbe tro-. Pozzo con nona. vato una superficie coltivabile di 260 a 300 kmq. e unasuperficie coltivata di 25 a 30 mila kmq. Però, tenendo conto del giudizio emesso dal profes-sore P. Vinassa de Regny, risulterebbe che le così dettesabbie del deserto nella Tripolitania settentrionale, le qualioccupano uno spazio, tra le colline ed il mare, che, de-tratti alcuni terreni argillosi, alcune secche ed altri terrenidiversi, può valutarsi esteso per circa 25 mila kmq., sonosuscettibili di coltivazione, e per la loro costituzione pro-mettono di essere riccamente produttive : le attuali colture (I) Prof. RICCHIERI, Tripolitania e Cirenaica., Albrighi e Segati, Milano,pag. 14 e 16. - 52 — lo dimostrano, del resto, praticamente. Sarà opportunotener conto che questo identico giudizio era stato in pre-cedenza emesso dal Qiornale di geologia pratica. Nella prima zona, come dicemmo, la palma formaoggetto di specialissima coltura : ma vi prosperano larga-mente ulivi, agrumi, frutti vari e l


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