. Dialogo dell'imprese militari et amorose . tranquillità di moresche fuolve-nire ognanno, e volgarmente e dettala fiate di SanMartino,neIla quale fiagione i predetti Alcioni ar-di/cono di fare il nido,farivoua,couarle,& hatierntfigliuoli in mezolmare ,per lo felice fpatio conceffòloro dalla detta à onde auuiene,che igior-ni di tanta calma fon chiamati AlcionidL Feci adun-que dipingere vnaferenita di Cielo, e tranquillità dimare,con vn nido in mezo rileuato daprua e dapep-pa, con le tefie di quefii due vccelli prominenti daprua,effendo eglino di mirabil colore, azurri ,rofii,hiachiyv


. Dialogo dell'imprese militari et amorose . tranquillità di moresche fuolve-nire ognanno, e volgarmente e dettala fiate di SanMartino,neIla quale fiagione i predetti Alcioni ar-di/cono di fare il nido,farivoua,couarle,& hatierntfigliuoli in mezolmare ,per lo felice fpatio conceffòloro dalla detta à onde auuiene,che igior-ni di tanta calma fon chiamati AlcionidL Feci adun-que dipingere vnaferenita di Cielo, e tranquillità dimare,con vn nido in mezo rileuato daprua e dapep-pa, con le tefie di quefii due vccelli prominenti daprua,effendo eglino di mirabil colore, azurri ,rofii,hiachiyverdi e gialli, co vn motto fopra loro in linguaTrace fé, novs savons bien è jioifappia bene iltepo di quadoh abbiamo àfarlimprefacontragli auerfarino?tri\ e cosìnufcì lorofelicemente lo rientrare incafa, ejr il vendicar/! den imici col buono augurio degliuccelli Alcioni. Fede-uafiquefia vaghipma imprefa dipinta in mol-ti luoghi del lorfuperbo palazzodi Fiolà,innanzi,che perdecreto publicofufftrouinato. 99 LE IMPRESE. Ferine anchora vnaltra,che forfè e riufcita megliodellefopradette, almedefimo S. Stnibaldo in materia,damore > ilqualeforifee meglio per la pace dopo laguerra. \^4maua queflo Signore vna gentildonna,ejre/la era incominciata a entrare in gelofia,veggen-do che andati a molto intorno,allvfan-&a di Genoua, burlando e trattenendofì con variedame. La onde gliele rinfacciava feffo* dolendojldella fua fede, di come poco netta e leale. E volendoegli giufiifearfi apprejfo di lei, mi richic fé d*vriim-prefaà glifeci il buffilo dellacalamita,appoggiato fopr vna carta da mitigare, colfio copaffo allegatole di fopra il bufolo dazuro a felledoro il cielfreno, colmotto che diceua\K spicit YNAM. DI uw. gì o VI O. p/ V n a m. Significando, che ,fi ben fino molte he infi-me flelle in cielo, vnafola pero e guardata dalla cala-mita\ cioefra tante,la fola fella della tramontana. Ecosì fi venne a giufifcare con lafua Dama, che


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