. Dell'imprese . endola^fta di fopra:douc finchei non aggiugne, non fi refta né fi pofa già mai i88 IMPRESE inai. A TT O. E affai fingulare Imprefala da voi raccontatali. SICIP P. 6clla non riefce peraiiuentiira alquanto ofcuretta, per la qualitàpropiajch<; tiene il fuoco del rimaner iolamente, e quietar/! (opralamaggior altezza moftra di fapere alquanto dellofcicnrifico; non ellèndo conofciuta coli generalmente fìmil propietà del fupico,{ì come nota è quella del luo fempre montare in altura. Però conli-derandolì chella è vfcita di Principe, che non lafcia difcernere sin lu


. Dell'imprese . endola^fta di fopra:douc finchei non aggiugne, non fi refta né fi pofa già mai i88 IMPRESE inai. A TT O. E affai fingulare Imprefala da voi raccontatali. SICIP P. 6clla non riefce peraiiuentiira alquanto ofcuretta, per la qualitàpropiajch<; tiene il fuoco del rimaner iolamente, e quietar/! (opralamaggior altezza moftra di fapere alquanto dellofcicnrifico; non ellèndo conofciuta coli generalmente fìmil propietà del fupico,{ì come nota è quella del luo fempre montare in altura. Però conli-derandolì chella è vfcita di Principe, che non lafcia difcernere sin luiflamaggior numero di alte lcienze, che di pregiate virtUjnon douràvenir lenonlodatiffimatuttauia e commendata alfaida tutti. Alle-*fiamme addotte coli lempiici ,o fole, non il dee lafciar di mettere-*appresi© quella, che non loia, ma apprefa adA^n troncon dalbero ta-gliato e di elio vfcendo lale molto vniramente al Cielo; ed in tal mo-do ne fcuopre lo ftato, e Mèr fuo : IMIS H-«£RENS, Ciò e a dire : Che effo flioco quanainqae apprefb, e quafi ritenutoin cofc terrene e balfe^diuerfiUìme dalla fua namra ; non cella però maiin quel mentre di eleuariì in alto, là doue ritruoua il fine, la Ifcanza, elagio fuo. Simigliante acotal qualità, ed effetto, dee molto bene fub-blime fpiritoin quello mondo in guifa oprare, mentre lanima noftracrotta da quelle terrene membra ; che appaia certo lei ellère a quelle ac-codata, e non in quelle rinferrata: ufando delle colè mondane quantoiolamente per foftegno dellhumana uita fa bifogno, e non riporroiiv elle DI SCIP. BARO AG. 185^ cITc alcun difordinato amore ; ma drizzare lanima alle cofe celefti, ca-rne a nero fine, e certiffimo Tuo ripoio. Di tale Imprefa è da confiderà-re ancora, che fa dallAmico noibo comporta per la Sig. Donna Leo-nora di Toledo de Medici , nomata nellAccademia degli AlteratiLA R D E N T E. Vidi anco ufcita dal medefimo luogo della prece-dentejiina fiamma dun coltello accompagnata in a


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