Milano . DUOMO — TIBIRIO. torà, benché appaia come un grandioso lavoro di oreficeria, nel suo organismo ar-chiacuto trasformato dal Rinascimento italiano, il miglior prodotto lasciato dallartelombarda del quattrocento nel Duomo di Milano. Frutto di discussioni infinite, essoè il risultato più completo e più geniale dello sforzo concorde dei più grandi artistidel tempo. Il Duomo è il frutto di un entusiasmo tardivo per lo stile gotico, non richiesto MILANO 43 da esigenze di clima e depoca: basta salire sul monumento per persuadersi chetutta quella grande combinazione di vòlto, di archi rampanti


Milano . DUOMO — TIBIRIO. torà, benché appaia come un grandioso lavoro di oreficeria, nel suo organismo ar-chiacuto trasformato dal Rinascimento italiano, il miglior prodotto lasciato dallartelombarda del quattrocento nel Duomo di Milano. Frutto di discussioni infinite, essoè il risultato più completo e più geniale dello sforzo concorde dei più grandi artistidel tempo. Il Duomo è il frutto di un entusiasmo tardivo per lo stile gotico, non richiesto MILANO 43 da esigenze di clima e depoca: basta salire sul monumento per persuadersi chetutta quella grande combinazione di vòlto, di archi rampanti, di controspinte è piùapparente che reale. Ma è pure, per dirla con gli autori del Cicerone, un mo-. uuoMO — alcuni; gugliiì. (Fot. Alinari). numento senza uguali nel mondo, che produce sullimmaginazione un effetto straor-dinario: è una montagna di marmo trasparente tolta dalle cave dOrnavasso, splen-dida alla luce del giorno, magica al riflesso della luna, coperta, al di fuori, di scul-ture, allinterno di vetriate dipinte, che fa dimenticare facilmente i difetti sostanzialidello stile. 44 ITALIA ARTISTICA La sua iconografia è a croce latina, a cinque navate, di cui la centrale lar-ghissima e imponente, con due sagrestie, una per lato alla base dellabside ; il tettoè a tre doppi pioventi sul tronco maggiore che si tramuta in due per le braccia e perlabside. « La compagine del tempio », riferisco qui e nelle cifre successive dal di-ligente jMongeri, < consta di quaranta contrafforti esterni, contati peri uno i geminie trigemini della facciata, e di cinquantadue piloni o pilieri interni: j contrafforti epiloni sono internamente congiunti da grandi archi acuti, fra cui sincro


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