. Delle imprese trattato . ficato piniero vn Tritone fopra vnScoglio. Paolo III. Pontefice hebbe il Camaleonte e1 Delfi-no, col motto, MtATVB^E, advn Dardo , con Tinfcrittione, M^ITVRylH^DVMy eifendo il dardo inditio di velocità» e Simbolo dim-pedimento lEcneide o Remora, Maturare iubent propere ,,#* cunftarìzromnts7Se nimium pr&ceps, nett mora longa nì non lafcierò di accennare in queftopropofito chef Anco-ra col Delfino fignificauaanco il Principe che procura la fa-Iute de i fubditi, dalla natura di quel pefee dipinta da Plinionel libro qual di
. Delle imprese trattato . ficato piniero vn Tritone fopra vnScoglio. Paolo III. Pontefice hebbe il Camaleonte e1 Delfi-no, col motto, MtATVB^E, advn Dardo , con Tinfcrittione, M^ITVRylH^DVMy eifendo il dardo inditio di velocità» e Simbolo dim-pedimento lEcneide o Remora, Maturare iubent propere ,,#* cunftarìzromnts7Se nimium pr&ceps, nett mora longa nì non lafcierò di accennare in queftopropofito chef Anco-ra col Delfino fignificauaanco il Principe che procura la fa-Iute de i fubditi, dalla natura di quel pefee dipinta da Plinionel libro qual dice cheì Delfino presiedendo la tempeftà»amico dellhuomo , fé ritrouarà la nane agitata da veti, acciòpiù ficuramente fi férmi, egli drizza lAncora. Quel Bue dicui fa mentione Pierio col capo di Leone, fenza tanta ofeuri-tà farei che feruifle per Imprefa ad huomini che benché poftiin dignità, e fuperiori nel gouerno, con tutto ciò fanno vitainfelice non hauendo ripofo nelle cotinoue fatiche© diceffe il. motto, B^EGTitAHS SERVIO;, overo IV HÒC ZJ* LIBRO SECONDO. 38 GTV^O LcdBORj, del che tanti Signori Officiali in queftano-ftra Città ponsò far fede. A cui potrebbe anco far Imprefaquel Diadema tolto a quel Re, di cui fa mentione Val. 7. e. 2. che prima che fé gli poneffe vii altra volta nel capofatto vn poco di penderò, dille , 0 nobile magis qua-mfeliccmpan-num , quemfi quispenitus cognofeat, quam multi* fòllicitudinibus, <£r pe~riculis <& miferijsfit refertus , ne burnì quiàem iacentem iollere Toro col fieno accefo nelle eh e Imprefa dhuo-mo che sa farli temere , onde nacque il Prcuerbio, Fccnumincornubabet, fu fatta per Imprefa al Marchefe di Pefcara chefeoprì vn trattatocontrala Maeftàdi Re F il ip p o, toltodalla ftratagéma di Annibale, che per conofeere fé nelle Selueerano infidie nafeofte, accefe nelle Corna di molti Tori il fie-no, che furibondi dentro osmi fenderò delbofcoj laccefero
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