Atti della Reale Accademia delle scienze di Torino . al plio-cene inferiore; almeno a giudicare perquestultimo dalla figura 13a-è (tav. II,voi. XII, Mem. Pontif. Acc. N. Lincei „)da me pubblicata nel 1896, e relativa adesemplare del Senese (di Pienza nellaprovincia di Siena) in allora attribuitoalla Lagena apiculata, Reuss (l. e, p. 107),perchè mi parve mancante dun conte-nuto interno, mentre, e lho riconosciutocon lesperimento, un giuoco di luce ri-flessa potrebbe avermi ingannato. Certosi è che dalla sua forma esterna, dise-gnata esattamente come losservai, oggimi risulta assai sospetto, ma


Atti della Reale Accademia delle scienze di Torino . al plio-cene inferiore; almeno a giudicare perquestultimo dalla figura 13a-è (tav. II,voi. XII, Mem. Pontif. Acc. N. Lincei „)da me pubblicata nel 1896, e relativa adesemplare del Senese (di Pienza nellaprovincia di Siena) in allora attribuitoalla Lagena apiculata, Reuss (l. e, p. 107),perchè mi parve mancante dun conte-nuto interno, mentre, e lho riconosciutocon lesperimento, un giuoco di luce ri-flessa potrebbe avermi ingannato. Certosi è che dalla sua forma esterna, dise-gnata esattamente come losservai, oggimi risulta assai sospetto, ma per disgrazianon ho piìi mezzo di sottoporlo ad esameavendolo smarrito e forse addirittura per-duto, in uno dei tanti viaggi cui è andata incontro la mia colle-zione micropaleontologica. La varietà ciofaloi della Ellipsoglandulina labiata, qui ripro-dotta con le figure ia-ih, e della quale ho accertato la speciemediante sezione, non figurata perchè incompleta a causa dellesolite cristallizzazioni interne di calcite, sebbene sufficiente per. ALCUNE OSSERVAZIONI SUI PROTOZOI FOSSILI PIEMONTESI 215 me allidentificazione, è estremamente rara nella marna sopracitata, ha un nicchio calcareo, biancastro, spulito, opaco e, comeal solito, poroso ma non bucherellato; offre una notevole varia-bilità di forma, pur mantenendosi nei limiti di varietà ad assecurvo nellinizio, del tipo specifico di Schwager. Essa già la cono-scevo (1900; Meni. Acc. Pontif., ecc., „ tav. VI, fig. 38 e 39)fossile della marna giallastra di Sansepolcro (Arezzo) attribuitada me al miocene superiore, ma che dopo questa comparsa nel-lelveziano della varietà in discorso sono costretto a ritenere piùantica e riferire allepoca mediomiocenica; ma soprattutto poilavevo riscontrata comune (figure inedite) nei trubi di Bonfor-nello (Termini-Imerese), tantoché mi piace ora dedicarla alchiar.^ prof. S. Ciofalo, il quale così cortesemente mi diedemezzo di studiarvela. Gli esemplari di Marmorito, come del res


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