Le finezze de pennelli italiani, ammirate, e studiate da Girupeno sotto la scorta, e disciplina del genio di Raffaello d'Vrbino : con vna curiosa, ed'attentissima osseruatione di tutto ciò, che facilmente possa riuscire d'vtile, e di diletto à chi desidera rendersi perfetto nella teorica, e prattica della nobil'arte della pittura . fu quelli ancora vno^de fcelti feguaci de gran Caracci j elfo nella fua più frefea etadeieruì à Maeftri di adequariffimo aiuto nellOpere loro, edin par-ticolare in quella della Galleria Farnefe ( in compagnia dcfuoiCondifcepoli Guido, Lanfranchi, èV Albani ) e bench


Le finezze de pennelli italiani, ammirate, e studiate da Girupeno sotto la scorta, e disciplina del genio di Raffaello d'Vrbino : con vna curiosa, ed'attentissima osseruatione di tutto ciò, che facilmente possa riuscire d'vtile, e di diletto à chi desidera rendersi perfetto nella teorica, e prattica della nobil'arte della pittura . fu quelli ancora vno^de fcelti feguaci de gran Caracci j elfo nella fua più frefea etadeieruì à Maeftri di adequariffimo aiuto nellOpere loro, edin par-ticolare in quella della Galleria Farnefe ( in compagnia dcfuoiCondifcepoli Guido, Lanfranchi, èV Albani ) e benché Domeni-chino non giungere Guido in ordine ad vna tal nobile, cdin-arriuabil gratia, fu nondimeno ne fondamenti dellArte così fpi-inrofo? e di così forte cfpreflGua? che nulla quaiì hauea dvuopodinuidiarnelo- E che ciò fìa vero poniamo ad effetto il ricono-feere alcuni tratti del dottiffimo fuo Pennello. Prima adunque saiuiiarono verfo 5* Maria della Vittoria, ed- entrati. S Muri*dell DE PENNELLI ITALIANI. *5 entrati in Chiefa fi portarono ad vna Capelletta pofta à bandadelira nellentrare, oue la Tauola ad oglio* con il iettante à vimri*frefeo dimoftrano alcune attioni del Serafico P. S. Fra&cefco, erfeonofeiuto il tutto da Girupeno, trattato dal Domenichino con«(Iremo gufto, e faciliti, con il (uo Maeftro fé ne parti conten-tiflìmo per la volta di S. Gregorio, cioè nella Chiefa vicina oue s Gper apunto reila laltra di Guido, che alli giorni adictrofurono *«•«.medefimarricnte à vifitare. In quefVHiftoria di Domenichino vilì vede 5. Andrea denudato da Manigoldi, che fopra dvn baffo,e rozzo Palco crudelmente con verghe, e ritorte lo può dirfi quanto lodaflero fimil Opera-, ma quando fi die-dero a penetrare più adentro leccellenze Aie, e le finezze ch-egli feppe vfare per lefpreffioni neceffarie, ne reftarono in dire-mo appagati, e diUeroxhe queftQpera non folo poteua compe- 5cere con quella, che per contro li ftaua di Guid


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