Il diario di un viandante (Dal Deserto al Mar Glaciale) . sorriso della giovine Grrecia, e scendo in una barca nellaquale mi trovo stipato fra uomini e bauli. Si discende alla dogana e ci si imbroglia nel cambiodella moneta con queste drahne e mezze drakme di cartaluridissima. Pireo non ha alcuna caratteristica. E una città in via diformazione, sudicia, dalle grandi vie disselciate piene di fango. Mi faccio condurre a Falèro, che è un luogo di bagni,sul mare. Falèro. Lo stridere delle cicale acuto e lacerante, un suono dicampane, la tosse insistente di un tisico che dormiva nellastanza vicina
Il diario di un viandante (Dal Deserto al Mar Glaciale) . sorriso della giovine Grrecia, e scendo in una barca nellaquale mi trovo stipato fra uomini e bauli. Si discende alla dogana e ci si imbroglia nel cambiodella moneta con queste drahne e mezze drakme di cartaluridissima. Pireo non ha alcuna caratteristica. E una città in via diformazione, sudicia, dalle grandi vie disselciate piene di fango. Mi faccio condurre a Falèro, che è un luogo di bagni,sul mare. Falèro. Lo stridere delle cicale acuto e lacerante, un suono dicampane, la tosse insistente di un tisico che dormiva nellastanza vicina alla mia mi hanno ridestato di 1)uonora esono sorto dalle pigre coltri. Falèro era deserta, deserta la spiaggia e le piattaformesul mare. Ho ripreso la via di Pireo per imbarcarmi allavolta di Creta. Lungo la strada ho incontrato un breve corteo. Duepreti andavano innanzi cantando, seguiva un l)ecchino colcoperchio della bara, poi quattro uomini portavano a spallaun feretro nel quale era distesa, scoperta, alla piena lucedel sole una vecchia HiEEAPoLis (Asia MiiiuioJ. — Un fiume disseccat»;
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