. Iconologia . Sol*V vn da laltro difgiunto,- Amò tanto quefta Alcione il Tuo ma-lico» cbehauendo in fogno veduto chegliinvn tutbulento naufragio era mcH;to>fi comeauuenne» buttoflfì dal dolore in nìare> onde iPoeti fingono, che fudè trasformata in taleAugello del fuo nome & che fe ne vòla(Te fo-pra \\ morto cadaucro del marito,che era por-tato da londe marinc,& però fanno che quc-fto Augello fì vada tutta via lamentando nellitodel mare, come tra glialtcì BernatdinoRota nellEgloga X^L^I>eh perche non fonio» tome coltiChe vide in fanno, éf* p^trouò lo fio fiSommtr/ò in mure, ^ per fauo


. Iconologia . Sol*V vn da laltro difgiunto,- Amò tanto quefta Alcione il Tuo ma-lico» cbehauendo in fogno veduto chegliinvn tutbulento naufragio era mcH;to>fi comeauuenne» buttoflfì dal dolore in nìare> onde iPoeti fingono, che fudè trasformata in taleAugello del fuo nome & che fe ne vòla(Te fo-pra \\ morto cadaucro del marito,che era por-tato da londe marinc,& però fanno che quc-fto Augello fì vada tutta via lamentando nellitodel mare, come tra glialtcì BernatdinoRota nellEgloga X^L^I>eh perche non fonio» tome coltiChe vide in fanno, éf* p^trouò lo fio fiSommtr/ò in mure, ^ per fauor de DeiHot piange augello il fiio Jlaf doglicfo,£ nellottaua ieguence.§luanto tinnidia ò ben coppia feliceA cui fiofii (y> augelli vn letto, vn nidoComién fu fempre, a cui cantando liteVcrUa quotar, quando più hatte il lido. Et il Petrarca anchegli cantò delia Bene-uolcnza> S<. Vnione di quefti felid confor?!nel fecondo Trionfo ^ueidue the fece Amor compagni eterni. bocca de Poeti} òc per non confondere eoapilli diuerfi rami la corona>che più gentile có-pacirà fempliccmente la vite auuiticchiatacon lOlmo fuo marito, per iìmbolo della Be-jieuolenza>& Vnione Matrimoniale. LAlcione che tiene in mano è vnaugellopoco più grande dvn palTero, quafì tutto dicolor ceruleo» fe non che ha mal^icate alcunepenne porporine, e bianche* ha il collo fotti-le, & lungo, va fuolazzando, Se ftridendo in-torno al lito del mare, con voce lamenteviolc»oae anco fa il fuo nido* Se vi coua fette gior-ni, i quali per effere felici, chiamanfi jilcyoni]diesy perche in tal tempo il mare ftà tutto trà-quillo, come dice Plinio lib. io. Ifi-doro lib. 11. Se il Sannazaro coH cantò neli-Egloga quinta. Contete, ^ Halcyotùs nidum mihi peUere vttttesZìicitur, é» fduas potagimuleere, procellastfprfitanhic noftros fedabit pe£Ìorss aHus. A quefto hebbe mira lVngaro nellaptimaScena del quarto atto dAlceo, fupetflua invero, ma gtatciofa, iìmilc


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