. Atti della R. Accademia delle scienze di Torino. Science; Natural history. .04 GIOVANNI GUGLIELMO della bottiglia di Leida. Dopo 5' o 10' toglievo la bottiglia e mi- suravo la distanza esplosiva che era ridotta a circa 7 mm. Kipetevo l'esperienza usando una campana uguale alla prima, ma con acqua sul fondo e sulle pareti che talvolta erano tap- pezzate di carta da filtro per conservar meglio l'umidità . In queste condizioni la scintilla era ridotta a circa 4,5. Tanto l'acqua che l'acido solforico erano in buona comunicazione col suolo. Kisulterebbe quindi che il disperdimento è maggiore nel
. Atti della R. Accademia delle scienze di Torino. Science; Natural history. .04 GIOVANNI GUGLIELMO della bottiglia di Leida. Dopo 5' o 10' toglievo la bottiglia e mi- suravo la distanza esplosiva che era ridotta a circa 7 mm. Kipetevo l'esperienza usando una campana uguale alla prima, ma con acqua sul fondo e sulle pareti che talvolta erano tap- pezzate di carta da filtro per conservar meglio l'umidità . In queste condizioni la scintilla era ridotta a circa 4,5. Tanto l'acqua che l'acido solforico erano in buona comunicazione col suolo. Kisulterebbe quindi che il disperdimento è maggiore nel- l'aria umida che nella secca. 2. Esperienze colla bilancia di Coulomb. â Il metodo pre- cedente non permette d'ottenere una grande precisione e non è neppure d'un uso comodo. L'apparecchio di cui mi sono principalmente servito per spe- rimentare sul disperdimento nell'aria secca e nell'aria umida consiste in una bilancia di Cou- lomb, in cui alla sfera fissa sostituii un'astina di rame di 2 mm. di dia- metro , sostenuta da uu piede iso- lante neir interno della bilancia , uscente all'esterno pel foro del co- perchio senza toccare le pareti di esso foro e terminata da una sfera d'ottone di 1,4 cm. di diametro. Questa astina era circondata al- l'esterno della bilancia, e sino ad una certa altezza da un tubo di vetro B verniciato con gomma-lacca, sul quale adattavo un recipiente ci- lindrico A di latta, che perciò aveva il fondo forato, e che conteneva aria umida o secca. Al foro di questo re- cipiente era fissato con mastice un tubo di vetro cogli orli arrotondati; per mezzo d'un anello di severo alla sommità del tubo e d'un anello di gomma alla parte in- feriore si otteneva una discreta chiusura. Questo recipiente aveva il coperchio che si poteva togliere, e l'aria nell'interno poteva esser resa umida tappezzando le pareti con carta da filtro ben bagnata, e secca mediante un vasetto anulare di vetro contenente acido solforico. [Questi vasetti anulari si possono otte
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