Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . za di veder lopere fue, lafciatolo quivi, falì alla danza del lavoro: e ve-dute le fue pitture, alla prefenza de fuoi giovani, cominciò a gridare,dicendo, che il lor maeftro era un gran ladro, ed era flato un gran ladro:e che i giovani fentendo quello modo di parlare, non conoscendo la perfo-na, alzarono ancor elfi la voce contro Lamb


Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . za di veder lopere fue, lafciatolo quivi, falì alla danza del lavoro: e ve-dute le fue pitture, alla prefenza de fuoi giovani, cominciò a gridare,dicendo, che il lor maeftro era un gran ladro, ed era flato un gran ladro:e che i giovani fentendo quello modo di parlare, non conoscendo la perfo-na, alzarono ancor elfi la voce contro Lamberto, e furon quafi in fu lado-perar le mani, fé non che Lamberto gli quietò, con dir loro, che non fimaraviglialTero di quelle parole, perchè Francefco Floris eflendo (lato fuodifcepolo, fi poteva con ragione chiamar ladro, per avergli rubata larte, e tutta FR ANS, FLORIS. 347 e tutta la fua maniera. Lafciò il Floris alcuni figliuoli, che furono Pitto-ri: Baùtta, che poi in Brufelles fu difgraziatamente morto da uno Spa»gnuolo: e uno, che pure anch egli fi chiamò Francefco, che (lette inRoma, e operò poco lodevolmente. Ma dalla fua fcuola ufcirono mol*tiflimi Pittori, che tutti fecero gran riufcita, come diremo nelle notiziedella vita di eilì.. IL PASTORINO DA SIENA PITTORE IN VETRODifcepolo di Giro/amo da Marzilla , fioriva intorno al i$io. ON debbo tralafciar di fare qualche memoria del Paftorinoda Siena, il quale, contuttoché menade gran tempo difua vita in qualità di garzone di Guglielmo da Marzilla,Pittore Franzefe, fingolariffimo nei colorire in vetro; purtuttavia apprefe tanto da quel valentuomo, che tornatoin Italia, potette fare onore al maturo, con introdurreuna miglior maniera di far lavori di quella forta: per loche, non folo fu amato in vita, ma anche meritò alla morte del fuo mae-ftro, che feguì del 1537. eflere lafciato erede di tutti i vetri, difegni e ar-nefi, che egli pofledeva, appartenenti a quellarte, ficcome rimaneva an-che in parte erede d


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