. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . el fatto darme di ^^ quale effo Mar chef per difender la handierafuafìtgravemente feritoie poi^trouato fra morti fatto prigione da Fracefu D ) handtera efopra^uefiaì GI o. z^ntargone Spartano col motto, che quella ma-gnanima donna porfe al figliuolo, che andaua alla lattaria dìMarnine a, dicendogli ; AvT CVM noe, AvT inHOC; Uolendo intender che l figliuolo fi deliherafe di com-batter


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . el fatto darme di ^^ quale effo Mar chef per difender la handierafuafìtgravemente feritoie poi^trouato fra morti fatto prigione da Fracefu D ) handtera efopra^uefiaì GI o. z^ntargone Spartano col motto, che quella ma-gnanima donna porfe al figliuolo, che andaua alla lattaria dìMarnine a, dicendogli ; AvT CVM noe, AvT inHOC; Uolendo intender che l figliuolo fi deliherafe di com-battersi )>alorofameteiche riportajfe )^ittoria,o more do come generofo e degno del nome Spartano foffe riportato morta nel targanea cafa:^ comera antica \fanza,de (jreci,notata etiadio da Ijerg. IMPOSITVM SCVTO REFEKVNT PAL-LANTA FREQ^ ìlche anche fi Comprende dalle parole diquelfamofo Epaminon-da Spart anoickeffendo fato nella battaglia ferito a mor-te e riportato dàfuoifidati, domando con grandeiHanzafelfuofeudo erafaluo-^^ ejfendoglirij^oflo disXmùrendo dimoHrofegnod*aìlegrez^. Fu la detta ìnuen-rione del nobile T^eta JìrL , 83 DIALOGO DELL IMPRESE. Si fon iilettdtì molto di queUe imprefe militari &* amorojèi Qtpitani Frmcefhjrd quali è flato tra fiufegnalati,e che hah-Viano meritato titolo di generale, J)ifons. della T^amoglia ,chevittorio/o nella giornata di Santo filino di ^rettagnajoue re-fio prigione il T^ucadOrliens,che fu poi ^ Lodouico, ysò perimprefayna ruota co queHo motto,Sk^s poinct sor-tir HORS DE lorniere;perfìgnifcar,cheglica-minauaper camin dritto nelferuire il fio %efema lafciarfi de-uiareda alcuno interejfe. E fu Capitano deHrema aut/j-rità,il quahecchio danni fettanta combattendo,morìhonoratamente nel cofletto delfuo J^e,quando fufuperato eprefo nella0 ^ giornaptdiTauia. Fu/>. ^/ v*.%V DI MONS. GIOVIO.


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