Vite de' pittori e scultori ferraresi . ui tela nella galleria Costabili,con Gesù Cristo legato, la B. Vergine, s. Francesco, ed altro Santo ; e nellastessa raccolta sotto il nome del Bivarola, quel quadro colla B. V. ed ilBambino in gloria, e sul terreno li santi Francesco ed Andrea, che CesareCittadella crede opera del dalla Torre ( Catal. Tom. Ilfl p. 19»). — 183 — So bensì che non fu gran fatto lunga la sua dimorain quella dominante: imperocché datosi ad unavita libertina anziché no, con quella sua naturalefocosità ed opinione dincutere timore in tutti, unanotte assalito improvvisamente da
Vite de' pittori e scultori ferraresi . ui tela nella galleria Costabili,con Gesù Cristo legato, la B. Vergine, s. Francesco, ed altro Santo ; e nellastessa raccolta sotto il nome del Bivarola, quel quadro colla B. V. ed ilBambino in gloria, e sul terreno li santi Francesco ed Andrea, che CesareCittadella crede opera del dalla Torre ( Catal. Tom. Ilfl p. 19»). — 183 — So bensì che non fu gran fatto lunga la sua dimorain quella dominante: imperocché datosi ad unavita libertina anziché no, con quella sua naturalefocosità ed opinione dincutere timore in tutti, unanotte assalito improvvisamente da buon numero digente armata con morte violenta perde miseramen-te la vita nel più bel fiore degli studj suoi, e neglianni ancora della sua giovinezza, perlocchè fudeplorato da chiunque lo conoscea, e principal-mente dal suo maestro Bononi, il quale da lui spe-rava cose grandi se fosse mai giunto a domarequella sua innata alterigia. Avvenne questo cesonel mese di decembre del 1631, cioè un anno pri-ma che morisse il — 18* — CAMILLO BERLINGUER! PITTORE N. Iella scuola medesima del Bononi apprese iprincipii della pittura Camillo Berlinghieri figlio<P Agostino nativo ferrarese, che con lo studio diquesta nobile professione si seppe sollevare dalbasso suo grado 3 nel quale 1 avea collocato lanatura; e comecché 1 emulazione è uno de piùefficaci stimoli che possa aver P uomo per correrela via della virtù, potè egli, eh era per altro uo-mo pigro ed irresoluto, vantarsi d aver tratta iafortuna dall aver per compagno nella scuola queltorbido cervellaccio di Gio. Battista dalla Torre giàper P avanti nominato, il quale come s è dettoera d uno spirito di soverchio ruinoso e nacque fra d essi una gara apertissima ecostante, la quale se dai maestro non fosse statamoderata, non avrebbe avuto fine senza qualchegrande sconcio dell una delle due parti. In questogareggiamento però amendue fecero gli ultimi sforzi,
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