. Storia dell'Italia antica. lle colonne e dei marmi attestanti la magnificenza del-lopera messa, a quanto sembra, sotto la protezione diun colossale Nettuno, di cui si rinvenne un braccio e iltridente . Plinio vide il grande lavorio delle pietre e («) ProrAdentissirno Principi Senatus P. Q. R. quod accesswn Ifaliaehoc etiam addito ex pecunia sua portu tutiorem nai-igantibus reddidit.(Jnitero, 247, 6. 1 P. Manzi, Stalo antico e cttuale del porto e provincia di Civitavecchia, Prato 1S37,pag. 6-J ; Annovazzi, Storia di Civitavecchia^ Roma 1833, pag. 86 e segg. Vannucci — Storia dellItalia antica


. Storia dell'Italia antica. lle colonne e dei marmi attestanti la magnificenza del-lopera messa, a quanto sembra, sotto la protezione diun colossale Nettuno, di cui si rinvenne un braccio e iltridente . Plinio vide il grande lavorio delle pietre e («) ProrAdentissirno Principi Senatus P. Q. R. quod accesswn Ifaliaehoc etiam addito ex pecunia sua portu tutiorem nai-igantibus reddidit.(Jnitero, 247, 6. 1 P. Manzi, Stalo antico e cttuale del porto e provincia di Civitavecchia, Prato 1S37,pag. 6-J ; Annovazzi, Storia di Civitavecchia^ Roma 1833, pag. 86 e segg. Vannucci — Storia dellItalia antica — IV. 76 PORTO DI OSTIA. Lib. V delle pile trasportate per inalzare lisola e le due bracciadel porto, e fornire tranquilla stazione alle navi *. A Ostia dove non era luogo bastante ad accoglieretutte le navi cariche dei grani necessari alla cresciutapopolazione di Roma, restaurò il vecchio porto di Claudio,lo rese più sicuro, e lo ingrandì scavando dentro allaterra il Porto Traiano circondato di magnifiche fabbriche. lorto Traiano a Ostia (Donaldso»). per uso di magazzini, del quale rimane fimagine e ilnome in una medaglia: e con nuovo canale {Fossa Tra-lana) aprì unaltra via al Tevere in mare(). {^) Vedi lo Scoliaste di Giovenale, Xll, 75 e segg.; Plinio, , \ ; Fea, Alcune osservazioni sopra gli antichi porti di Ostia ora diFlwnicinOj Roma 1824, e La Fossa Troiana confermata, Rnnia 1824; l Plinio, Epiit.^ VI, 31. Cap. IV.] VIE RESTAURATE E COSTRUITE DI NUOVO. 607 Galeno scrisse che a questi tempi tutte le strade dI-talia erano fangose, o ingombre di sassi e di sterpi, omolestamente ardue, troppo lunghe, e impraticabili permancanza di ponti; e aggiunse che Traiano le ripulì, leselciò e appianò e abbreviò, corresse le troppo forti sa-lite, fece ponti sui grandi fuimi, e quelle poste in siti de-serti e pericolosi diresse per luoghi abitati e sicuri *. Oltre alle costruzioni delle tre vie Traiane, piccolirami delle vie Clodia e Cassia -, e a quella nova


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