Delle opere di Gabbriello Chiabrera; in questa ultima impressione tutte in un corpo novellamente unite .. . Chi dà conforto al core ? Ahi che languire, ahi che perire il fento i Laffo, ben gran tormento E (ottenere amando orgogli ed ire ; Ma chi dirle partir, dine morire eLume di due ferene Giovinette pupille 3 ove ora fei? Pupille, onde fol piove, onde ibi viene Vigore agli occhi miei, Deh come mai potei così lafciarvij Per più non rimirarvi, O pupillette ancorché ingrate e rie Care a me più che le pupille mie!?rivi della fua luce Non han più gli occhi miei giorno féreno? Se il Sol 2 che loro


Delle opere di Gabbriello Chiabrera; in questa ultima impressione tutte in un corpo novellamente unite .. . Chi dà conforto al core ? Ahi che languire, ahi che perire il fento i Laffo, ben gran tormento E (ottenere amando orgogli ed ire ; Ma chi dirle partir, dine morire eLume di due ferene Giovinette pupille 3 ove ora fei? Pupille, onde fol piove, onde ibi viene Vigore agli occhi miei, Deh come mai potei così lafciarvij Per più non rimirarvi, O pupillette ancorché ingrate e rie Care a me più che le pupille mie!?rivi della fua luce Non han più gli occhi miei giorno féreno? Se il Sol 2 che loro era foltegno e cfuce ii3 Parte Seconda •Sparito è qual or voi che farete in tanto duolo?Soy che vitretta foloSperanza ancor di riveder quei rai,X-ieve, rm pur conforto in tanti guai». affiti T, E ÌI4 L E CANZONETTE M O R A L Cki vuol fafcìare ì ver fi profani? 3 * penfareay [acri mìfterj • LJ Acqua IppecrenisE lombre Aonie-,Sì mi forprefera 3 Che fol Calliope 5 E ibi Melpomene Soffriva, udir »Canti piacevoli » Che il pregio d Eklto Ditt ruffe P Afta , E che Penelope. Valfe coi teflere Tanto a d Apolline Ama percotere Segno di favole $ Ma che ? le favole Nulla non giorano Al ben morir «Ninfe Caftalie Oggi accorciatomi ; Addio j reftatevi* Altre Pierie Sii per lo Libano Prendo a fegtiir ..Inclite Vergini. 8 Che Parte: Seconda» 1IS Cfie non traftullanoScherzando i popoli},Ma lalte glorieDi DIO g*andi(TirnoCi fan fentirà2i# dall EtereoSeggio ineffabileDegnò discendere,B carne fragile,Siccome gli uomini s>Volle veltir*in fui Calvario Non ebbe in odio Tronco dinfamia> lanta cleme^zia Di quelle vifcerei Chi può capir?.Anima penfacij Né lenza lagrime V ore ,. che avanzano 3 Non fi vuol perderle , Piangi, che il piangere Fia tuo gioi


Size: 2161px × 1157px
Photo credit: © The Reading Room / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookauthorcavagnasangiulianidigualdanaantonioconte18431913form