. Dell'imprese . : Qual cofa veg-giamo noi nel nortro in quello fpecc hiarci, o noi rtefll ; o pure limma-gin noftra^ : elfendo in ciò varie debclli ingegniloppinioni. doue fa-ria forfè conuenuto ricercar di quellaltra dubbitazione^ , felWedernortro lì cagioni, o per opera delle fpe zie che intenzionali addiman-dano delle cofe, che vengono a trouare gli occhi nortri ; ouuero deraggi, che da gh occhi vfcendo vadano a prender le!detfe fpczie_->,&aquelli riportarli: di che ancora contendono le fcuole dt;filofofi ; od inqual altra guifa fi cagioni in noi il nortro vedere : non fenzalafciar dipa


. Dell'imprese . : Qual cofa veg-giamo noi nel nortro in quello fpecc hiarci, o noi rtefll ; o pure limma-gin noftra^ : elfendo in ciò varie debclli ingegniloppinioni. doue fa-ria forfè conuenuto ricercar di quellaltra dubbitazione^ , felWedernortro lì cagioni, o per opera delle fpe zie che intenzionali addiman-dano delle cofe, che vengono a trouare gli occhi nortri ; ouuero deraggi, che da gh occhi vfcendo vadano a prender le!detfe fpczie_->,&aquelli riportarli: di che ancora contendono le fcuole dt;filofofi ; od inqual altra guifa fi cagioni in noi il nortro vedere : non fenzalafciar dipartare ad intendere ; come il criftallo da una parte impiombato vagUaariceuere, e ferbare Teffigiedecorpi che gH sapprefentauo, mentreadelfofiftanno prefenti. Ma riferbando querte fi fatte quirtioni adaltri più opportuni tempi : o più torto lafciandole ad altre pcrfone piùane e valeuoh in quelle ad entrare j chenonmiconofco clfercioimaccorto a douer ragionare-*. Dt DI SCIP. BARGAG. Di Cefare Foreft. 397. Della feconda Imprefa chio pròmifi di prefentaini, la qual sì è du-na Conca marina, oMatriperla, con quello fcritto apprellb : R O-RE PVRO FOECVNDA. il cui intendimento pare a me elFertalc^ : Che Cefar Forefi fbrmator di ella, voglia , come innamoratogentile, e periona denatura ricono(cente, e grata, manifellar tutto lef-Icrc, e tutti i Tuoi penlleri muouerlì e producerlìn lui dallaria dolce ,|cferena j e dal grazioib, e (pezial fauore della gentildonna^, cui egli haprelo a femir damore^ . Si fatto bello fpirito è perauuentura il mede-iìmOjO fimile a quello del gran (emidor di Laura, qaando ei dillo. Onde salcun bel frutte ,Efce di me, da voi uien prima il fernet :Chio per me fo quafi vn terreno afciutto,Culto da voi 5 et pregio è voftro in tutto. Ha il Forefe adornatamente veftiro cotale fpirito della comparazio-ne , tolta dalla namra delle predette Conche ; nel produrre, chcilè fan-no delle perle.^. Dellequah racconta Plinio: che quando la(h*;iondellanno atta a


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