. Storia dell'Italia antica. invidiarle tal gloria, e ambedue si fecero aprir le lei, cui Nerone non aveva odio proprio, furono fasciatele ferite, e visse ancora pochi anni, ma sempre pallidain volto e memore dellamato consorte. Seneca, fatti ve-nire scrivani, occupò i momenti ultimi a dettare suoiricordi di stoico. E poiché il sangue stentava ad usciredal vecchio corpo, bevve un veleno già apparecchiato:e non spento neppure da questo, entrò in un bagno caldo,e fini spruzzando i servi vicini, e consacrando quel li-quore a Giove Liberatore. Nel medesimo luogo fu arsosenza alcuna pompa il


. Storia dell'Italia antica. invidiarle tal gloria, e ambedue si fecero aprir le lei, cui Nerone non aveva odio proprio, furono fasciatele ferite, e visse ancora pochi anni, ma sempre pallidain volto e memore dellamato consorte. Seneca, fatti ve-nire scrivani, occupò i momenti ultimi a dettare suoiricordi di stoico. E poiché il sangue stentava ad usciredal vecchio corpo, bevve un veleno già apparecchiato:e non spento neppure da questo, entrò in un bagno caldo,e fini spruzzando i servi vicini, e consacrando quel li-quore a Giove Liberatore. Nel medesimo luogo fu arsosenza alcuna pompa il suo«corpo, e un monumento se- () Temporibus diris igitur iussuque Neronis magnos Senecae praediviiis horios Clausìt .... tota cnhors. Giovenale, X, 15-18. Gap. II.] MORTI CORAGGIOSE DI LUCANO, DI LATRRAXO, ECC. 409 polcrale di opera laterizia che ivi ancora rimane fu conmolta probabilità a lui attribuito (). Lucano, sentendo per luscire del sangue fieddarsi lemani e i piedi e appressare la fine, presente a sé stesso. Jlomoria sepolcralescoperta al quarto miglio della Via Appia dove accadde la morte di Seneca {Canina). recitò i versi del suo poema, in cui aveva ritratto ilmorir di un soldato ferito *: e furono questi i suoidetti estremi. Laterano, tratto al luogo dei supplizii deiservi, morì con fermo silenzio. Senecione, Quinziano eScovino smentirono colla morte la morbida vita. Subrio («) Vedi Nibby, Dintorni di Roma^ voi. III, pag. 5-13; Canina, EcUfizi,voi. VI, tav. 23, e Via Appia, pag. 97-104, tav. 14. 1 , Pharsal.^ Ili, 039. 410 ^ GRANDE DI VITTIME. ONORI A NERONE. [Lib. VII. Flavio mori confessando con soldatesca fierezza a Ne-rone il proponimento di ucciderlo per lodio destatogli,dopoché era divenuto uccisore della madre e della mo-glie, e cocchiere e istrione e incendiario. Quando glifacevan la fossa, vedendola bassa e angusta, disse aisoldati: neppur questo è in regola. Poi ammonito dal car-nelice di porgere il collo da forte, rispos


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