Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . D E NOTIZIE DE PROFESSORI DEL DISEGNO DA CIMABUE IN QUA DECENNALE III DELLA PARTE I. DEL SECOLO V. lanno di noltra tal maeftro Francefco Stefanefchi muratore daRonta,piccolo caftelletto del Mugello, lontano circa venti mi-glia dalla città di Firenze: e non prima fu egli alletàdi ventidue anni pervenuto, che mollo da Div


Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . D E NOTIZIE DE PROFESSORI DEL DISEGNO DA CIMABUE IN QUA DECENNALE III DELLA PARTE I. DEL SECOLO V. lanno di noltra tal maeftro Francefco Stefanefchi muratore daRonta,piccolo caftelletto del Mugello, lontano circa venti mi-glia dalla città di Firenze: e non prima fu egli alletàdi ventidue anni pervenuto, che mollo da Divina ifpi-razione, li rifolvè di darli al fervizio di Dio nel facroEremo di Monte Senario in Mugello della Religione deServi di Maria,Velli egli adunque il facro Abito lanno 16*04. a25. di Marzo, e agli del 1605. cioè compito che egli ebbe il folito anno della prova-zione, nel giorno di San Leone Papa, fece nel medefimo luogo la Pro-feflione folenne ; e dopo 19. meli; cioè il primo di Gennajo del ìócd. L 2 celebrò. 164 Decenti AL della Pan. L delSec. V, dal 1620. al 163 0. celebrò la fua prima Mefla. Non aveva mai il giovane, fino al tempo cheegli entrò in Religione, attefo a cofe di difegno né di pittura; ma percheegli è proprio delle menti ftudiofe, ed anche de7 prudenti Rehgioli il fargran conto degli avanzi, ancorché piccoliflimi, del tempo (che in unabreve vita, quale è quefta noftra, non lafciano deflfer preziofi ) per quelliimpiegare in alcun virtuofo divertimento; il noftro Eremita, a cui nonmancava uè ingegno né bontà, davafi nelle poche ore che gli avanzavanodopo i Divini Urlai e finte contemplazioni, proprie di quelliftituto,allefer-cizio del difegno, tirato da un certo genio chegli aveva allarte del mi-niare; e fatta amicizia col molto eccellente pittore Andrea Comodi Fio-rentino ; procurava per quanto gli veniva permetto dall obbligo di fua Re-liziofa ofiervanza, di conferire con eflò ogni lìudio fuo . Da quello ricevee|li i veri e buon


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