Opere del conte Algarotti . sacrificherà. Il signor abateMartino è qui tuttavia , e va pur cercan-do di prolungarvi la sua dimora per piùmesi j ma egli pure ha da soffrire il con-trasto di alcuni di quei matti che diconsisavj, i quali cosi valenti come so [io e nel-la fisica e nella matematica e nella storiasacra e profana, pure si persuadono cheper essere un dottissimo astronomo ^ bastidi aver frequentata per otto giorni la spe-cula di Boloirna. Ita sunt homines * Maio torno pur sempre alle querele. Ora la-sciamo il genere umano f cioè i matti ; e ve- Inedite. q5 venendo a voi, pregovi quanto


Opere del conte Algarotti . sacrificherà. Il signor abateMartino è qui tuttavia , e va pur cercan-do di prolungarvi la sua dimora per piùmesi j ma egli pure ha da soffrire il con-trasto di alcuni di quei matti che diconsisavj, i quali cosi valenti come so [io e nel-la fisica e nella matematica e nella storiasacra e profana, pure si persuadono cheper essere un dottissimo astronomo ^ bastidi aver frequentata per otto giorni la spe-cula di Boloirna. Ita sunt homines * Maio torno pur sempre alle querele. Ora la-sciamo il genere umano f cioè i matti ; e ve- Inedite. q5 venendo a voi, pregovi quanto so e possoa volermi bene, cosi che più di questonon voglio che alcun*^tra cosa vi prema,se non che lo star sano. Raccomandatemialla vostra signora madre, e al sig. fratelvostro , ed alle signore vostre sorelle sen-za eccettuarne la signora Cecilia, la qualeora ha imparato, e unaltra volta devereb-be dare alla luce un maschio , e con piùprestezza e felicità . Al signor Bastiano ìmiei saluti. Addio , Addio . •^ ^6 ti E T T E R E DEL CONTE ALGAROTTIXLIX. Firenze j. novembre 1735. J O vi scrivo due righe stanco cosi comesono^ acciò sappiate da me medesimo cheio e il sig. Eustachio siam giunti /eri serafelicemente in questa città ; la quale è co-si in ogni sua parte vaga e leggiadra, edoccupa tanto di sé medesima chiunque lavede, che non mi fa sentire come io sen-tirei il dispiacere di aver lasciato Bologna,e con essa la conversazion vostra^ che erauna di quelle cose, che me lhan fatta pa-rer cosi bella come ella mi parca. Io nonho ancora veduto nessuno di questi sapien-ti, se non se il signor Micheli che è, co-me sapete , il Monti di Firenze , il qualemè paruto un letterato cosi alla mano, che si Inedite. c)j sì saria preso per un letterato bolognese,cosicché non dareste di lui e di tutta lasua scienza un quattrino a vederlo . Del no-stro viaggio che vi dirò io? se non se chedove noi credevamo chegli dovesse esseracosi incomodo e mal agiato, come è il viag


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