. Della piu che novissima iconologia . errà il nella guifa ciihabbiamo detto, per eflfcre 1-vno, & laltro animale, fimbolo della Beneuo-lenza per loro occulto inilinco dalla Natura-*, Itela Gallinaccia ne fa fede Picrio Valer, nelIib. i^.de geroglifici, dicendo cheper la .Galli-naccia sintende vn huomo beneuole, &amo-reuole, perciò fi è trouato che niun altro ve cel-lo ha «ver/olhuomo maggior Beneuolenza &in quello a lui ci rimettiamo come huomo dimolta intelligenza. Il Ragano fi sa per publica voce,&fama chequeftoanimale è beneuole allhuomo, & è ma-nifesto che lo difende dallinfidie


. Della piu che novissima iconologia . errà il nella guifa ciihabbiamo detto, per eflfcre 1-vno, & laltro animale, fimbolo della Beneuo-lenza per loro occulto inilinco dalla Natura-*, Itela Gallinaccia ne fa fede Picrio Valer, nelIib. i^.de geroglifici, dicendo cheper la .Galli-naccia sintende vn huomo beneuole, &amo-reuole, perciò fi è trouato che niun altro ve cel-lo ha «ver/olhuomo maggior Beneuolenza &in quello a lui ci rimettiamo come huomo dimolta intelligenza. Il Ragano fi sa per publica voce,&fama chequeftoanimale è beneuole allhuomo, & è ma-nifesto che lo difende dallinfidie de ferpi, sau-uiene che dorma alla campagna . La dimo/lratione di afcendereperla^amb»per Calice, & approflìmarfi alla più nobìi partedella figura,è per mo/tarc quello che dice il Fi*lofofo nel 9. dellEtica che la Beneuolenza di1 ungo tra due,diuiene finalmente <~\iul vera A*perfetta amicitia. &ENE- •• T «J BENEVOLENZA, ET VNI ONE Matrimonialo. DelSìgwr Gioii Anni -ZarAiMù Castellini* \m. 1*9! M DONNA che tenga intera vna coronadi vite intrecciata, con vn ramo doliuoin mano,verfo ilfeno vftAlcione augello Ogn,vnosàquaritolaviteamiroImo>&foJmolavire,Ouidio. ■ Vlmmamat viies, vitisnondeferh tale amorofa Benevolenza ,& vniorel -Olmo fi chiama marito della \kc , & vedoua fichiamala vite quando non è appoggiatail-Olmo, Catullo ne gli effametri vi due. in nudo vitis qua nafcitur aru»JSIumqmmfe ù à baffo poi dice. .Atfifóne eadem e fi vlmo coniuntla marito , Et MartiaJe nel a .libro nelle nozze di Puden- iioj& Claudiayvoleudo moftrarelVnione^So la Eeneuolenza diqneftiipo/ì diflé,JVec melim tenerisiunguntur vitibm vtmis*a fi fatti penfieri pensò il Taflò quando ìo ancoraGli arbori3 veder puoi con quanto affette *Et con quanti iterati abbracciamenti ?La vite sauuificchia al fuo marito. Cioè à lOlmo ,fe bene fi potrebbe anco in-tendere j, al pioppo, ò al fragno arbori tutti a-mici alla


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