La carrozza nella storia della locomozione . / Senza dubbio, lo spirito umano non si è mai stancato né maisi stancherà a cercare nuove ed ardite forme per superare gli osta-coli della natura e vincere le difficoltà opposte allazione umana daltempo e dallo spazio. Si è già detto e si ripete che il secolo XX, che ora comincia, 25 — 194 — sarà quello nel quale luomo diverrà arbitro dellaria, attuando la tantodisputata navigazione aerea, che — senza risalire al volo dIcaro —nei secoli XVIII e XIX ha contato tanti arditi tentativi e tante no-bili vittime. Fu il 13 dicembre 1773 che il canonico Vene


La carrozza nella storia della locomozione . / Senza dubbio, lo spirito umano non si è mai stancato né maisi stancherà a cercare nuove ed ardite forme per superare gli osta-coli della natura e vincere le difficoltà opposte allazione umana daltempo e dallo spazio. Si è già detto e si ripete che il secolo XX, che ora comincia, 25 — 194 — sarà quello nel quale luomo diverrà arbitro dellaria, attuando la tantodisputata navigazione aerea, che — senza risalire al volo dIcaro —nei secoli XVIII e XIX ha contato tanti arditi tentativi e tante no-bili vittime. Fu il 13 dicembre 1773 che il canonico Veneziani innalzò inMilano, in piazza Castello, un piccolo palloncino per fare un qualunque. Jrdt. Oerli $cUn. fftrvZ. ^ano^ tt*>. Il pallone Gerli-Andreani innalzato nel giardino di Moncucco il 25 febbraio 1774. tentativo, mentre dalla Francia in tutta Europa la fama di Mont-golfier e dei suoi palloni diffondevasi e stimolava alle esperienze eai tentativi. Dalle osservazioni potute fare su quel primo e, praticamente,insignificante lanciamento, i meccanici fratelli Agostino e Carlo Giu-seppe Gerii, milanesi, sussidiati dalla munificenza del patrizio mila-nese don Paolo Andreani poterono costruire una prima grande mac-china areostatica di piedi 76 parigini di diametro () con la quale essi () Circa 25 metri. — 195 — costruttori insieme al mecenate Andreani fecero il 25 febbraio 1774un primo volo aereo, partendo dal giardino della villa del conte Giam-maria Andreani in Moncucco, ed arrivando a salire « circa all al-tezza di seicento braccia milanesi corrispondenti a mille e cento piedidi Francia () » mentre sotto agli areonauti movevansi, entusiasmate,paurose, commosse


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