. BIOS. . e. Ravenna e G. Bosinelli - Sopra il supposto impiego del- l'anidride carbonica assorbita per le radici nella fotosintesi clorofilliana. Per r inizio di una ricerca che uno di noi si è proposto di eseguire (^) abbiamo creduto necessario di verificare se esistessero condizioni nelle quali le piante clorofilliche fossero in grado di utilizzare, per la sintesi dell'amido, l'anidride carbonica even- tualmente assorbita per la via delle radici. Sebbene vari autori, come MoLL (^), Dehérain f), Lefevre {*) si fossero ormai pro- nunziati nel senso che l'anidride carbonica debba venire in c


. BIOS. . e. Ravenna e G. Bosinelli - Sopra il supposto impiego del- l'anidride carbonica assorbita per le radici nella fotosintesi clorofilliana. Per r inizio di una ricerca che uno di noi si è proposto di eseguire (^) abbiamo creduto necessario di verificare se esistessero condizioni nelle quali le piante clorofilliche fossero in grado di utilizzare, per la sintesi dell'amido, l'anidride carbonica even- tualmente assorbita per la via delle radici. Sebbene vari autori, come MoLL (^), Dehérain f), Lefevre {*) si fossero ormai pro- nunziati nel senso che l'anidride carbonica debba venire in con- tatto colle foglie per essere utilizzata, ci parve tuttavia non su- perfluo controllare il loro asserto tanto più perchè la questione è stata attualmente riaperta da una recente pubblicazione f). Le nostre esperienze furono dapprima eseguite sopra alcuni esemplari della comune piantaggine [Plantago major) che si svi- luppava in una zona di terreno ricca di sostanze organiche e quindi di anidride carbonica, nell'Orto agrario dell'Università . Il metodo da noi seguito fu il seguente: una foglia di una pianta in piena attività vegetativa si copriva parzialmente, in posizioni corrispondenti nelle due pagine, con una listerella di carta nera; quindi, senza staccarla dalla pianta, veniva introdotta in una be- vuta da chiudersi con tappo di sughero munito di due fori e di una scanalatura longitudinale destinata a lasciar passare il pic- ciolo. Dei due fori uno serviva per applicare alla bevuta un aspi- ratore (una bottiglia di Mariotte) l'altro la univa con una Drechsel contenente soluzione di potassa e con un tubo ripieno di potassa caustica in pezzi o di calce sodata. Nell'interno della bevuta ve- (') Vedasi in questo fascicolo pag. 401 : Ciro Ravenna - Sulla nutrizione delle p'ante verdi per mezzo di sostanze organiche. («) Biedermanns Centralblatt, VII, 44 (1878). (») Biedermanns Centralblatt, VII, 872 (1878). (*) Coniptes rendus de V Academie des Sciences


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