. Dell'imprese . on sattendono iui,nè hauere Ci deono in alcuna ò quello, che dicefte incontrar tal volta dello ipezzamentódella chiane rotalejèauueniméto raro,edinufitato;e nafce,o dallamperfezzione dello flrumentojo dalla pocafperienzadi colui,che ladopera;non già dal volere,e dallontendimento fuo. Là doue a chi vuol moftra-re,e prouar bene fua intenzione,e concetto danimo; conuien prender la(ìmigliàza daqualità,& vfo di cofa,che fempre, ò le più volte accaggia,per propia natura fua;non per accidétal difetto delfa, o per errore dal-tmi;o che ciò fegua radiffime volte;com
. Dell'imprese . on sattendono iui,nè hauere Ci deono in alcuna ò quello, che dicefte incontrar tal volta dello ipezzamentódella chiane rotalejèauueniméto raro,edinufitato;e nafce,o dallamperfezzione dello flrumentojo dalla pocafperienzadi colui,che ladopera;non già dal volere,e dallontendimento fuo. Là doue a chi vuol moftra-re,e prouar bene fua intenzione,e concetto danimo; conuien prender la(ìmigliàza daqualità,& vfo di cofa,che fempre, ò le più volte accaggia,per propia natura fua;non per accidétal difetto delfa, o per errore dal-tmi;o che ciò fegua radiffime volte;come tutte quefte códizioni fi fcuo-prono aperte nello ipezzarfi della chiaue,per voler caricar fimil Ruo-ta,ò volgerla pruouilparlare, e parer noftro lopera, che for-mato ha di fimile ftruméto Filippo Sergiufti nobile Lucchefe;il qualefopra la girella caricata deifa Ruota,ha piegato il cane colla pietra focaia,edettouiapprefio in linguaFracefe:SI LON ME TOVCHE,&inLatina:SI TANGAR,. Impor- DI SCIP. BAR GAG. 137 Importare il medefimo,a uolere fprimere del fuo animo : Chegli fi truouà iempremai coli difpolk>,& ammanito ad opere degnerò Vuoi in midi li tre tali, e di poelìa,o damore,odaltre gentiledhonore;che nien-te niente, chei vi venga dello, e mollò, o niuna occafione, che purgliene iìa porta ; renderà di fé chiare fauille, e farà fentirne honoi ìmo fcoppio. Ne meno propiamente non adopero!!] la predetta Ruo-tadallAmico noltroin feraigio di valorolo Caualiere, adimoftrar dilui comera pronto ad ognora,èproueduto a maneggiar qualunque fol-te darme, ed atto a qualfiuogliacauallerefca imprefa, e perciò quellafcopri nò folamente col cane-chafferrala pietra da vnajma col draghetto angora collacorda accefa dallaltra parte,col Motto:ALTERVTR(X
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