. Storia dell'Italia antica. reghiere o persazietà. Di venti de suoi antichi amici, scelti a consi-glieri pei casi di Stato, diciassette o diciotto furono uc-cisi. Molti altri già destinati al supplizio rimasero salviper la morte inaspettata del tiranno, e per lindustriadellastrologo Trasillo il quale col predirgli ancora diecianni di vita lo persuase a rimettere quelle uccisioni atempo più comodo. Spense molti parenti con orribile » Svetonio, 5; Borghesi, Decad. Numisni.^ XIV, 7; Cavedoni, Medaglie iinpe-riati, in Annal. IS51, p. 2iT; Ordii, loscripl., Gs6, e Ilenzen, T^w;!.2 Ta


. Storia dell'Italia antica. reghiere o persazietà. Di venti de suoi antichi amici, scelti a consi-glieri pei casi di Stato, diciassette o diciotto furono uc-cisi. Molti altri già destinati al supplizio rimasero salviper la morte inaspettata del tiranno, e per lindustriadellastrologo Trasillo il quale col predirgli ancora diecianni di vita lo persuase a rimettere quelle uccisioni atempo più comodo. Spense molti parenti con orribile » Svetonio, 5; Borghesi, Decad. Numisni.^ XIV, 7; Cavedoni, Medaglie iinpe-riati, in Annal. IS51, p. 2iT; Ordii, loscripl., Gs6, e Ilenzen, T^w;!.2 Tacito, Ann., VI, C; Svetonio, 67, C»; Plinio, XV, .W.:?? Tacito, Ann., I, 13, VI, 23, 48, p XI, 36; Dione, LVIII, 3 e 27. 4 Cap. II.] LE TURPITUDINI ESTREME. 311 strazio, e chiamava Priamo felice, per essere rimastosuperstite a tutti i suoi *. Sono note le infami libidini del mostro, che di mezzoalle brutture senza nome mandava a Roma sentenze dimorte e di esilio contro agli adulteri e alle meretrici / éÌjim^L. Tiijerio in <Hi\. av^mzata (Mcseo Capitolino, Rirjh., \, 31). Quelle turpitudini, da cui rifuggono la penna e il pen-siero, furono toccate gravemente da Tacito, e le narròminutamente Svetonio, raccoglitore attento di ogni più Tacito, Ann., VI, 38; Svetonio, Tih., 55, J\, 60, 02; Dione Cassio, LVIIt, 22, 2 e 27 312 TRISTA E QUASI CONTINUA MONOTONIA DELLA STORIA. [Lib. VII sconcia cosa (). Continuò in esse anche quando le donneinorridite lo respingevano con pericolo di morte: e anchequando letà gli aveva fiaccate le forze, e fatta curva egracilissima lalta persona, e calva la testa, e irsuta,fetida, ulcerosa e piena di empiastri la faccia ^ 11 se-colo era profondamente corrotto: pure quelle infande lai-dezze fecero orrore, e furono assalite con allusioni inteatro, e per lettera gliele rinfacciava dallAsia il re Ar-tabano, esortandolo anche ad uccidersi, per fuggire al-lodio universale meritato colle sue crudeltà -. Questa uniformità di scellerate bruttu


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