. Storia dell'Italia antica. lloro,profuso per le sontuose sale, e la novità dei marmi ri- > Tacito, XV, 11; Svetonio, Nc;:^ 16; Plinio, Epht.^ X, <J7. - 2 Tacito, Ann.^ XV, 12; Svetonio, Nér.^ 10, 31. 3 Svotonio, Ner., 31 e 30; Tacito, XV, 39; Mi\r/iale, De spectac, 2; Diom-, LXVf,5; Plinio, XXXHI, 16, XXXVI, 21; Nibljy, Roma antica, II, 411). Cap. II. LA CASA AUREA DI NERONE. 403 flettenti a guisa di specchi gli oggetti, era nulla rispettoalla magnificenza dei campi, dei laghi, degli spazi aperti,dei prospetti, e delle selve solitarie che si distendevanodattorno al superbo edificio, a


. Storia dell'Italia antica. lloro,profuso per le sontuose sale, e la novità dei marmi ri- > Tacito, XV, 11; Svetonio, Nc;:^ 16; Plinio, Epht.^ X, <J7. - 2 Tacito, Ann.^ XV, 12; Svetonio, Nér.^ 10, 31. 3 Svotonio, Ner., 31 e 30; Tacito, XV, 39; Mi\r/iale, De spectac, 2; Diom-, LXVf,5; Plinio, XXXHI, 16, XXXVI, 21; Nibljy, Roma antica, II, 411). Cap. II. LA CASA AUREA DI NERONE. 403 flettenti a guisa di specchi gli oggetti, era nulla rispettoalla magnificenza dei campi, dei laghi, degli spazi aperti,dei prospetti, e delle selve solitarie che si distendevanodattorno al superbo edificio, a cui lavorarono i condan-nati e i prigioni di tutto lImpero, Nel vestibolo sorse inbronzo il colosso di Nerone, alto 120 piedi, opera di Ze-nodoro; e sul davanti un portico di mille passi con treordini di colonne. Nellinterno tutto fregiavasi doro, digemme, di perle e di pitture, tra cui si ricordano quelledi Amulio dipintore di umili cose, grave e severo e lloridoa un tempo, autore di una ])klinerva, che fissava lo sguardo. in 1 1 i_ j saci 1 \ 1 Al jUo n, r /. IV, t \ 311) sui riguardanti da qualunque parte fosse veduta;.il qualeivi ritenuto come in carcere lavorò lungamente, semprein toga e in grave contegno anche sui ponti {). Nei tri- () Paucis diei horis inngehat, id quoque cmn gravitate, quamquamin machinis. Career eius domus aurea fiiit. Plinio, XXXV, 37. 404 ADORNA COLLE SPOGLIE DITALIA E DELLLMPERO. [Lib. VII. clinii le vòlte di avorio si volgevano con mirabile con-gegno, e spargevano fiori e profumi sui convitati: e lasala principale, di forma rotonda, girava giorno e notte,come per imitare il movimento del mondo. 1 bagnieranoforniti da acque di mare, e da quelle chiamate lago deicontigui giardini, fatto a imitazione del mare,era circondato da tanti edificii, che davano imagine diuna città. I boschetti dattorno abbondavano di ogni sortadi animali domestici, e di fiere. Quando lopera fu compiuta, Nerone nellinaugurarladisse, che alla fine cominciava ad a


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