Orlando furioso . T liE T^T E S^I Q^f^ l W T 0. 39 i ARGOMENTO. eli Scrittor di l^po{iolo flnccroLoidti fon, D^mon h bcUi fìgliiTer Fiordiligi I{cdomontc fieroyìncc m bdtUgUd,cl buo FrÓtm fipigUd ;Gtuntji iìt ^4rli quel alfuo /^«ggcrosfidandolo, e mcntrcglibu mcr:iuiglUChiqucjh /?.j, Cundonio e FcrrautoCon Serpentino è per fiuman caduto. IN QVESTO CANTO TRENTESIMO QVINTO, NELLA PER- fona tli Rodomonte fi uedela gran ror7a che hadahaucr nei ucricaiiaJìeriIo (limolo delllioiiore,poi che cireiidegli per altro iiifidelirtinio & dirprcgiator dogni rcligione,& di Dio((dlo,:)pii manca però
Orlando furioso . T liE T^T E S^I Q^f^ l W T 0. 39 i ARGOMENTO. eli Scrittor di l^po{iolo flnccroLoidti fon, D^mon h bcUi fìgliiTer Fiordiligi I{cdomontc fieroyìncc m bdtUgUd,cl buo FrÓtm fipigUd ;Gtuntji iìt ^4rli quel alfuo /^«ggcrosfidandolo, e mcntrcglibu mcr:iuiglUChiqucjh /?.j, Cundonio e FcrrautoCon Serpentino è per fiuman caduto. IN QVESTO CANTO TRENTESIMO QVINTO, NELLA PER- fona tli Rodomonte fi uedela gran ror7a che hadahaucr nei ucricaiiaJìeriIo (limolo delllioiiore,poi che cireiidegli per altro iiifidelirtinio & dirprcgiator dogni rcligione,& di Dio((dlo,:)pii manca però a della tede pronicHa nel pitto tra loro auanti che ueniffero inlieme. 1 N Rrndamantc poi,lacuale con tanta cortcfiariteneua il cauaJIua unti (|iiclli,c!icgittaua ir. terra,fi uicntuttauia continuando di conofccr la forma de ucriciualieri,a i quali non meno fi richiede leffer gentili & cortcli,che uiJorofi. C^hljO TliET^TESniO OFIT^ Hi saliràpcrmc,? cielo A RIPORTAR ne il mioper=duto tgcgnof Che poi chiifàdd be uoilriocchi il telo. Chel cor mi fijJe,ognbor perdendo ucgno^ •>^ di tanti iattura mi querelo, Tur che non crefca,ma {iia k quefto fegno. Chio dubito, fé più fi uà fcemando. Diuenir tal, qualho dcfcritto OrLndo. Ter rihauer lingegno mio mè auifo,. che non bifogm, che per laria io poggiTsJ^I cerchio de la Luna,ò »« Varadifo,Cbtl mio non crtdo, <bc tAntUlto alloggi. 7N(f bei uofb-i occhi, t nel fercno uifo,7v(f/ fen dauorio, e alabaftrivi poggiSe ne uà errando ,• cr io con quejle iMiiLo corrò, fc uipar, chio lorihabbii.^ì Ter gli ampi tetti andauailvala^noTutte mirando le future ulte,Toi cbebbe uijìo sìil fnal molinol^olgerfiquelle cherano gù ordite ;E fcorfe un nello, che dor fino ^Splender par e a, né farian gemme trite ,Sm filo fi tir afferò con comparargli a la miUefma partt. 4 Tilirabilmente il bel ueUo li piacque,Che tra infiniti, paragon non bcbbt ;E
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