Delle opere di Gabbriello Chiabrera; in questa ultima impressione tutte in un corpo novellamente unite .. . , £d il nettareo fuco, Che diftilla Nifeo, non avea feco « Non move dunque invano Apollo il Cetra rciero, Che del buon Bacco va cantando i vanti, O bella Euterpe fecondiamo i canti • Figlio di Semele, Chi non ti celebra Negolfi di Nereo poffa affogar. Me per tal colpa Nnn vedrà mai dolente Lo fpezzantenne, e formidabil mar» Or che dico io? E nelle ricche corti In pregio il Teforier j Ma fé miei voti Foriero uditi, effer vorrei Coppier 5 E fé troppo defiro Deh {otti io Bottiglier . Bella


Delle opere di Gabbriello Chiabrera; in questa ultima impressione tutte in un corpo novellamente unite .. . , £d il nettareo fuco, Che diftilla Nifeo, non avea feco « Non move dunque invano Apollo il Cetra rciero, Che del buon Bacco va cantando i vanti, O bella Euterpe fecondiamo i canti • Figlio di Semele, Chi non ti celebra Negolfi di Nereo poffa affogar. Me per tal colpa Nnn vedrà mai dolente Lo fpezzantenne, e formidabil mar» Or che dico io? E nelle ricche corti In pregio il Teforier j Ma fé miei voti Foriero uditi, effer vorrei Coppier 5 E fé troppo defiro Deh {otti io Bottiglier . Bella Melpomene, Belliffìma Calliope, Or chi mappretta Bei- 439 Parte Seconda *Bnglindorato PegafoNirbicalpeiiator ?Sì, che porti per 1 Africa,Sì, che porti per 1 A fi aI>el buon Dionigi il poco noto onof .Fia dunque ver, che fi ritrovi Gente,Che di fchietto rufcel faccia vendemmia ?O (ciocchi d3 Oriente,Lafciate, che ai defertoPredichi il vaneggiar di Manometto .Cht fapeva egli il menzogner Profeta ?Voi fatti fàggi rimembrate ornai,Che balfamo di vigna imbona > e fvenaOmero iJ gran p©et;w. 23* L E E G L. O G H E. EGL O G A L E R G A S T O. E Ra il Sol ver 1 >Occafo , alla ftagione3Che sinfiorano iprati, ed io penfofo •?Moveva lento U pie lungo il Mugnone 5Pochi patti mutai, che dova ombrofoIn alto Ci fóllieva un bel Cipreno,Vidi Ergafto feder fui prato fronte, irto crin, ciglio dimetfb,Nulla avea di letizia, in mezzo affioraGiacea la lira > ed ivi V arco appretto ;oichè dietro al penfrer de fuor doloriPer lungo fpazio andò da fc lontano ,Tratte dal niefto petto un fofpir fuori .ndi la ò dal pianaCon la finiftra , e già difpofto al cantoReco/fi V arco nella deftra mano;?ve le corde ebbe tentate alquanto ^Ricercando fu lor tuono di guaiFece sì fatte udir note di pianto:eggonfi fullAprii rane; gli erbai ,Da che ti ci furò noftra fventura,Né qui più, Tirfi, odorano i rofai .mpre fta fu quett aria un uggia ofeuraBen dovuca comp


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