Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . nego-zio, ed erano il dottor Prendaglio, il Patrizio ed il pre-vosto di Gastelgoffredo. Essi partirono ai 4 agosto, edai 9 stesso mese, all insaputa di tutti, partì pure allavolta di Parma anche il delegato. A quel tempo si instituì in Milano, uno special tribu-nale, alla cui presidenza fu eletto il conte Caraffa. Spet-tava a quel giudizio anche il decidere le contese dei casti-glionesi col loro principe. Don Ruggeri, resosi benevoloquel presidente, ed insinuatosi nel di lui animo, a mezzoanche dautorevoli personaggi, da cui e


Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . nego-zio, ed erano il dottor Prendaglio, il Patrizio ed il pre-vosto di Gastelgoffredo. Essi partirono ai 4 agosto, edai 9 stesso mese, all insaputa di tutti, partì pure allavolta di Parma anche il delegato. A quel tempo si instituì in Milano, uno special tribu-nale, alla cui presidenza fu eletto il conte Caraffa. Spet-tava a quel giudizio anche il decidere le contese dei casti-glionesi col loro principe. Don Ruggeri, resosi benevoloquel presidente, ed insinuatosi nel di lui animo, a mezzoanche dautorevoli personaggi, da cui ebbe valide comjmendatizie presso quel magistrato, perorò quanto seppee potè la causa deJ suoi compatrioti. La commissione spedita a Parma, costituita dai metal*bri che sopra abbiamo nominati, fu tosto ammessa adudienza presso il primo ministro di quel duca commissario,chera in a-llora il marchese Buschi. La conferenza chessideputali tennero col ministro non riesci punto quale j>aveva!) bramala, poiché quel ministro si appalesò fin 6@ m* i . sulle prime dei loro ragionari, del tutto propenso per ladifesa del principe. Diceva loro che questi, onde mante-nersi con quella splendidezza e decoro, che il suo rangocomportava , trovossi costretto a procurarsi novelle con-tribuzioni , e come la Municipalità di Castiglione a torlogliele denegava. Ciò fu inteso dai deputati con assai malasoddisfazione, nullameno non si sconfortarono, e soggiun-sero, che giammai i castiglionesi si erano attentati di de-fraudare il loro principe, di ciò che per obbligo di sud-ditanza, erano indotti a dovergli fornire, ma che dal-tronde non intendevano spogliarsi di ciò che reclamavanoli bisogni del loro sostentamento. Produssero li documenti,da cui appariva lordinaria rendita del feudo, aver sem-pre bastato al principe attuale, ed ai suoi antecessori, permantenersi con trattamento munificente e sfarzoso. Alle-gavano pure, come li principi trapassati, coi civanzi be-neficavano il luogo di loro re


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