. I cesari in oro : raccolti nel Farnese museo, e pubblicati colle loro congrue interpretazioni. a. quando ingombrata da un ombra tale laveffe,giudicarono fpediente dargli anzi pruove della lo-ro affezione, e venerazione, con la quale amava-no, e rifpettavano il di lui Imperio. Quindi for-marono a fua gloria la Medaglia, in cui, infiemecoli augurio fembiante, imprenderò il loro fontuo-fo, e pregiatiffimo Tempio-, quafi intendeffero difargli credere, che in una parte orientavano ilTempio, e nell altra lImmagine di Galba, rico-nofciuto qual Nume del Tempio notato nella Medaglia


. I cesari in oro : raccolti nel Farnese museo, e pubblicati colle loro congrue interpretazioni. a. quando ingombrata da un ombra tale laveffe,giudicarono fpediente dargli anzi pruove della lo-ro affezione, e venerazione, con la quale amava-no, e rifpettavano il di lui Imperio. Quindi for-marono a fua gloria la Medaglia, in cui, infiemecoli augurio fembiante, imprenderò il loro fontuo-fo, e pregiatiffimo Tempio-, quafi intendeffero difargli credere, che in una parte orientavano ilTempio, e nell altra lImmagine di Galba, rico-nofciuto qual Nume del Tempio notato nella Medaglia L- Caninio con la ca-rica eli Duumviro, ed è probabile,che in Corintoquella dignità forfè affai cofpicia -, e di tal pareredimoftrafi parimente il dottiffimo Seguino, il qua-le protetta, che per ciò riputava Perfonaggio diprima sfera lo fteffo Caninio, dicendo : Inter pri-marios viros enumerandum cenfeo, quia Duumviratus Co-rinthii pracipuam quandam dignìtatem fuijfe eo maximeperfuaderi puto, quod eo munere honefiari non renuìt ali-quando imperante Augufio, Tiberius ipfe jam Cafar. i!. OTTONE. 3*7 V I I OTTONE. LA vaghezza della Monarchia Romana era unincanto così potente degli affetti, e defiderjde primarj Perfonaggi, che quelli, quali acce-cati dal di lei fplendore, non difcernevano gì in-fortuni, a cui efponevanfi per poffederla. Pria,che comandaffero fui Trono, obbligavali ad ubbi-dire alle leggi dun ambiziofa paflìone, che tal-volta infegnava loro a comprare, anche a collodella propria vita, gli eftremi difaflri -, e ben pro-vollo Ottone, il quale, fattofi grado, per falire alSoglio, del Corpo di Galba uccifo, rellrinfe il cor-fo de fuoi anni a tre foli mefi di tempo, in cuidominando fopravvifle per arrivare a conofcereil fuo inganno. Anzi appena ebbe fatto il granpano, che incontrò fubito il pentimento, poiché,Utprimàm facrificavit,exta mirntsfelida vifa funt,itaque ^.È1, mccepit eum fubitò fafti pcenitere j e rinforzoffi il di luipentimento, allora che Ko&


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